Sono un dirigente del PD di Alia e oggi sono stata idealmente in quella piazza di Roma, dove stavano tutti coloro che sentivano di doverci essere accanto a tutta quella gente che esprimeva la rabbia che è di tutti noi: cittadini senza voce.
Una...cento....Mille....piazze che esprimano democraticamente libero pensiero e disagio.
L`imbroglio del ventennio e la confusione della politica di oggi deve sapere che non ci si può più permettere di scherzare sulla pelle di nessuno.
Ed io sento di dovere dare la mia testimonianza.
Sento di non dovermi vergognare nel dire forte che voglio morire di sinistra. Quella sinistra capace di farsi carico delle istanze dei lavoratori e della difesa dello stato sociale, a fronte di un capitalismo sempre più a misura delle lobby e dei potenti e di una destra sempre più illiberale.
E` un dovere verso me stessa e verso i miei figli dovere fare la mia parte.
Ero lì in piazza e sempre ci sarò, comunque vadano le cose, avrò sempre schiena dritta e testa alta.
Una....cento...Mille....proteste sacrosante e giuste per il lavoro e per la libertà.
L`uno e l`altra sono inscindibili per la dignità di ogni essere umano
Francesca
Voglio dirti però che questa Signora Franca non è in contraddizione con quell`altra che fa un`analisi, per certi versi anche dura,opinabile, ma rispettosa della verità e solo verità.
Io non sono e non sarò mai accondiscendente con certe scelte, anche se non credo di dovere distruggere tutto e ad ogni costo.
Questo è un momento storico di grandi sconvolgimenti e io mi auguro che il PD sappia trovare la giusta strada nella sintesi di quello che potrebbe ancora essere un grande partito della sinistra. Credo anche che tutte le voce critiche che scuotono nelle fondamenta il partito, siano salutari e spero che alla fine riescano a ridare dignità, progettualità e il ruolo che gli compete nella storia: quello di un partito della gente e per la gente.Di sinistra e che parli a sinistra.
Nel frattempo nulla mi vieta, e ci vieta, di esprimere le nostre opinioni e di compiere scelte individuali con forza e chiarezza.
C`era nel corteo un bellissimo cartellone che recitava così: " Meglio morire in piedi che in ginocchio".
Ecco, io se proprio devo morire preferisco in piedi.
La faccia delle lobby non cambia, e neppure i metodi, ma ciò che più conta che tutto quel popolo che è sempre stato ed è vittima delle lobby, riesca a fare squadra e a non disgregarsi in mille rivoli e in contrapposizioni sterili e settari.
Sono certa che tu abbia compreso il senso.
Siamo davvero in tantissimi e ci riconosciamo.Credo che basterebbe solo riflettere sul punto che;crederci migliori di altri sia sbagliato.
Magari se ci parlassimo prima noi piuttosto che ascoltare le ragioni di chi ha tutto l`interesse a decidere e a programmare le nostre scelte ( vale per tutti, naturalmente)forse ci capiremmo meglio e forse potremmo anche decidere noi del nostro programma di futuro.
Riflettici Giuseppe, intanto però, possiamo camminare insieme in protesta, idealmente ma anche realmente a prescindere dal colore; ma a volte il colore può essere sempre quello, magari con sfumature diverse. Così come in una grande orchestra,ciò che conta in veramente è il canto corale non l`assolo.
E` nelle giuste istanze, è nell`appartenenza alle giuste ragioni che si riconosce un popolo.
Bene amico mio, possiamo camminare insieme, io ci sarò.
Ciao a presto, e se vuoi, puoi chiamarmi Franca.
Tra vicini di sentieri è più adeguato.
Franca