A LUCIO DALLA Ciao Lucio, chissà perchè, in questo mo
A LUCIO DALLA Ciao Lucio, chissà perchè, in questo momento, l`immagine di te che ho in mente è quella di te imbacuccato, la barba incolta, il viso solare e buono, la chitarra stretta tra le mani, mentre salivi sul 41 in via Emilia Ponente, all`incrocio di via Marzabotto ( dove abitavi). Salivi a quella fermata e scendevi esattamente di fronte " Piazza grande", di fronte le due torri. Io scendevo alla stessa fermata, perchè lavoravo nei dintorni. Ci incontravamo anche sotto i portici del Pavaglione dove c`era un grande fermento, si preparava la rivoluzione. Tu stavi dentro gli eventi ma anche distante abbastanza, da non lasciarti toccare. Non avevi padroni, eri uno spirito libero e così sei rimasto. Tu sorridevi e salutavi tutti dicendoci: attenti ragazzi non fatevi male. poi ti sedevi a parlare con i barboni che hai continuato ad amare. In quel periodo vi fu il tuo primo Sanremo con la canzone: " Quando ero soldato" e di colpo divenisti popolare, ma non hai cambiato neppure di una virgola le tue abitudini. Grande sciamano, lupo, grande istrione. Ho fatto ascoltare anche ai miei bambini e ai miei nipoti le tue canzoni e ora che la notizia della tua scomparsa mi ha ghiacciata, mi ha fatto piangere, l`unica immagine che ho in mente di te è il tuo sorriso sul 41 e le tue carezze ai barboni. Canta ancora Lucio, lì dove sei, io continuerò ad ascoltari. Ciao Lucio. Francesca