Ribadisco anche quì come nel mio profilo Facebook che il lavoro
Ribadisco anche quì come nel mio profilo Facebook che il lavoro e l`indipendenza ci rendono libere ed emancipate. Mettendo ben in chiaro che la casalinga che sceglie di essere tale ha tutto il mio rispetto e la mia ammirazione, perchè Lei ha deciso di essere tale e Nessuno glielo ha imposto...
MARSALONA MARILENA
27/02/2012
Salve,
si possibilmente non ho ben messo in chiaro le sfaccettature del mio pensiero, importanti per comprenderlo.
Parto dal fatto che oggi il nostro problema non è più la possibilità di parola, di confronto, niente e nessuno ci impedisce di dire la nostra. Noi ad esempio stiamo esprimendo i nostri pareri pubblicamente, senza problemi.
Il problema oggi non è l’emancipazione che comunque abbiamo già conquistato, solo che delle volte magari ce ne dimentichiamo. Abbiamo ottenuto l’emancipazione i pari diritti, e li utilizziamo solo per ciò che ci interessa, o quando ci fa comodo.
E’ una questione di mentalità, soprattutto del sud. Poi ovviamente ognuno vede le cose in modo diverso ed esprime pensieri diversi, ma il mondo è bello perché è fatto di menti diverse, e la Democrazia è bella perché ognuno può dire la sua.
Il mio discorso nasce da confronti con donne che sentono,per esperienza personale,il peso della non indipendenza,il peso di una non libertà di scelta, il peso delle mura casalinghe che negano loro la possibilità di vivere una vita che vorrebbero vivere.
Ribadisco che non sempre la donna sceglie d`esser casalinga, delle volte lo è perché il padre, nel caso delle più giovani, o il marito, nel caso di coppie, non le permettono di realizzarsi.
Questo prescinde dalla situazione di crisi che stiamo vivendo oggi,e comunque fosse anche il lavoro più umile, lo si trova.
Il problema è che gli italiani di solito non si abbassano a certi lavori, motivo per cui li fanno gli extracomunitari,che pur di lavorare,(anche qui ovviamente ci sono casi e casi) fanno anche il lavoro più umile,ma non per questo poco dignitoso.
Purtroppo oggi ci si deve arrangiare, mai accontentarsi, ma bisogna andare avanti prendendo a morsi la vita.
Per quanto riguarda l`essere o meno sottomesse all`uomo dal punto di vista economico,le spiego cosa intendo.
Intanto credo che noi donne dobbiamo entrare nella logica di pensiero che non esiste più il concetto “ chi porta i pantaloni in famiglia ”, è una frase vecchia che risale credo ai tempi in cui la donna non era ancora emancipata. Oggi in famiglia metaforicamente valgono i pantaloni tanto quanto la gonna.
E poi credo,sempre secondo il mio punto di vista, che affermare che in qualche modo non sia importante una forma di indipendenza anche economica per la donna, sia sbagliato.
Credo che:
-Il lavoro nobilita l’uomo.
-Lavorare per una donna vuol dire anche indipendenza economica. L’indipendenza economica, in qualche modo la rende autonoma e libera da costrizioni e limitazioni.
Mi spiego facendole degli esempi.
Premesso che in una coppia al giorno d’oggi il per sempre , per tutta la vita, è non sempre valido.
Consideriamo una coppia in cui entrambe lavorano, che un giorno decide di separarsi. Nessuno dei due avrà problemi nel mantenersi e nel farsi un’altra vita dal punto di vista economico, perché entrambi hanno un proprio stipendio.
In una coppia in cui l’uomo lavora e la donna non ha un lavoro e vive con i soldi del marito, nel caso in cui decidano di separarsi, l’uomo è indipendente, ma la donna si troverà in difficoltà economica.
Il caso peggiora nel momento in cui ci sono dei figli, li diventa ancora più difficile, ma questa è tutta un’altra storia.
-Credo che il sud debba comunque fare ancora molti passi avanti, la percentuale di donne che lavorano al nord per esempio è maggiore rispetto a quella del sud.
-E’ matematico inoltre che se in una coppia sono in due a lavorare, il tenore di vita si innalza.
E’ sempre meglio lavorare e darsi da fare, non si può contare per sempre sull’aiuto dei genitori, tanto quanto non si può contare sempre sullo stipendio del marito.
Credo quindi che anche il lato economico contribuisca all’indipendenza della donna.
Oggi possiamo permetterci di scegliere e non essere dipendenti da nessuno. Possiamo (salvo casi straordinari di arretratezza culturale o di impossibilità economica familiare) crearci un grande bagaglio culturale con gli studi. Possiamo scegliere chi essere nella vita (considerando i fattori esterni che delle volte deviano il nostro cammino).
Non dico che la donna debba ambire al camminare davanti all’uomo, non avrebbe senso, tanto quanto non avrebbe senso camminare alle spalle dell’uomo, il nostro posto è accanto….
Oggi possiamo farlo è solo una questione di sblocco mentale.
Quello che vorrei e che va un po’ fuori forse dall’argomento trattato è che in Italia di donne che rivestono ruoli importanti ce ne siano di più. La nostra è una società in cui ancora l’uomo sembra essere qualche passo avanti rispetto a noi.
Ne è un esempio il nostro Governo, nel quale figurano se non erro 3 donne soltanto.
A prescindere da tutto questo quello che più mi preme è che oggi possiamo scegliere ed è importante farlo.
E credo fermamente sia importante essere indipendenti anche economicamente.
Ciò non toglie che ci sono delle casalinghe per scelta, o meno , che sono fantastiche perché fanno un gran lavoro con la famiglia. E hanno tutta la mia ammirazione. Sono scelte di vita, e per l’appunto devono essere SCELTE.
ANCHE SCEGLIERE E’ SIMBOLO DI EMANCIPAZIONE INDIPENDENZA E LIBERTA’…
Non so se sono riuscita a rendere chiaro il mio pensiero, che può essere condiviso o meno.
Rispetto anche il suo di pensiero anche se non concordo in molti punti.
Le porgo i miei saluti.
Marilena
Salve,
si possibilmente non ho ben messo in chiaro le sfaccettature del mio pensiero, importanti per comprenderlo.
Parto dal fatto che oggi il nostro problema non è più la possibilità di parola, di confronto, niente e nessuno ci impedisce di dire la nostra. Noi ad esempio stiamo esprimendo i nostri pareri pubblicamente, senza problemi.
Il problema oggi non è l’emancipazione che comunque abbiamo già conquistato, solo che delle volte magari ce ne dimentichiamo. Abbiamo ottenuto l’emancipazione i pari diritti, e li utilizziamo solo per ciò che ci interessa, o quando ci fa comodo.
E’ una questione di mentalità, soprattutto del sud. Poi ovviamente ognuno vede le cose in modo diverso ed esprime pensieri diversi, ma il mondo è bello perché è fatto di menti diverse, e la Democrazia è bella perché ognuno può dire la sua.
Il mio discorso nasce da confronti con donne che sentono,per esperienza personale,il peso della non indipendenza,il peso di una non libertà di scelta, il peso delle mura casalinghe che negano loro la possibilità di vivere una vita che vorrebbero vivere.
Ribadisco che non sempre la donna sceglie d`esser casalinga, delle volte lo è perché il padre, nel caso delle più giovani, o il marito, nel caso di coppie, non le permettono di realizzarsi.
Questo prescinde dalla situazione di crisi che stiamo vivendo oggi,e comunque fosse anche il lavoro più umile, lo si trova.
Il problema è che gli italiani di solito non si abbassano a certi lavori, motivo per cui li fanno gli extracomunitari,che pur di lavorare,(anche qui ovviamente ci sono casi e casi) fanno anche il lavoro più umile,ma non per questo poco dignitoso.
Purtroppo oggi ci si deve arrangiare, mai accontentarsi, ma bisogna andare avanti prendendo a morsi la vita.
Per quanto riguarda l`essere o meno sottomesse all`uomo dal punto di vista economico,le spiego cosa intendo.
Intanto credo che noi donne dobbiamo entrare nella logica di pensiero che non esiste più il concetto “ chi porta i pantaloni in famiglia ”, è una frase vecchia che risale credo ai tempi in cui la donna non era ancora emancipata. Oggi in famiglia metaforicamente valgono i pantaloni tanto quanto la gonna.
E poi credo,sempre secondo il mio punto di vista, che affermare che in qualche modo non sia importante una forma di indipendenza anche economica per la donna, sia sbagliato.
Credo che:
-Il lavoro nobilita l’uomo.
-Lavorare per una donna vuol dire anche indipendenza economica. L’indipendenza economica, in qualche modo la rende autonoma e libera da costrizioni e limitazioni.
Mi spiego facendole degli esempi.
Premesso che in una coppia al giorno d’oggi il per sempre , per tutta la vita, è non sempre valido.
Consideriamo una coppia in cui entrambe lavorano, che un giorno decide di separarsi. Nessuno dei due avrà problemi nel mantenersi e nel farsi un’altra vita dal punto di vista economico, perché entrambi hanno un proprio stipendio.
In una coppia in cui l’uomo lavora e la donna non ha un lavoro e vive con i soldi del marito, nel caso in cui decidano di separarsi, l’uomo è indipendente, ma la donna si troverà in difficoltà economica.
Il caso peggiora nel momento in cui ci sono dei figli, li diventa ancora più difficile, ma questa è tutta un’altra storia.
-Credo che il sud debba comunque fare ancora molti passi avanti, la percentuale di donne che lavorano al nord per esempio è maggiore rispetto a quella del sud.
-E’ matematico inoltre che se in una coppia sono in due a lavorare, il tenore di vita si innalza.
E’ sempre meglio lavorare e darsi da fare, non si può contare per sempre sull’aiuto dei genitori, tanto quanto non si può contare sempre sullo stipendio del marito.
Credo quindi che anche il lato economico contribuisca all’indipendenza della donna.
Oggi possiamo permetterci di scegliere e non essere dipendenti da nessuno. Possiamo (salvo casi straordinari di arretratezza culturale o di impossibilità economica familiare) crearci un grande bagaglio culturale con gli studi. Possiamo scegliere chi essere nella vita (considerando i fattori esterni che delle volte deviano il nostro cammino).
Non dico che la donna debba ambire al camminare davanti all’uomo, non avrebbe senso, tanto quanto non avrebbe senso camminare alle spalle dell’uomo, il nostro posto è accanto….
Oggi possiamo farlo è solo una questione di sblocco mentale.
Quello che vorrei e che va un po’ fuori forse dall’argomento trattato è che in Italia di donne che rivestono ruoli importanti ce ne siano di più. La nostra è una società in cui ancora l’uomo sembra essere qualche passo avanti rispetto a noi.
Ne è un esempio il nostro Governo, nel quale figurano se non erro 3 donne soltanto.
A prescindere da tutto questo quello che più mi preme è che oggi possiamo scegliere ed è importante farlo.
E credo fermamente sia importante essere indipendenti anche economicamente.
Ciò non toglie che ci sono delle casalinghe per scelta, o meno , che sono fantastiche perché fanno un gran lavoro con la famiglia. E hanno tutta la mia ammirazione. Sono scelte di vita, e per l’appunto devono essere SCELTE.
ANCHE SCEGLIERE E’ SIMBOLO DI EMANCIPAZIONE INDIPENDENZA E LIBERTA’…
Non so se sono riuscita a rendere chiaro il mio pensiero, che può essere condiviso o meno.
Rispetto anche il suo di pensiero anche se non concordo in molti punti.
Le porgo i miei saluti.
Marilena
VICARI RITA
27/02/2012
Adesso ha spiegato il suo pensiero che nel precedente messaggio così breve e conciso non poteva altrimenti emergere.
Chiarisco da parte mia il citare “Portare i pantaloni”: voleva solo essere un po` provocatorio per una certa categorie di persone che ancora la pensano diversamente.
Aggiungo che anch`io rispetto il suo pensiero, pur a mia volta non condividendone certi aspetti, quali il suo insistere a sostenere che la libertà della donna non può prescindere dalla sua emancipazione e dalla sua indipendenza economica, ma vorrei ribadire la mia posizione: non è solo il lavoro a rendere una donna emancipata ed indipendente, sono altri i fattori che ne determinano l`autonomia e la libertà nella attuale società moderna.
Ripeto: per libertà s`intende la possibilità che ha una persona di decidere, di pensare, esprimersi ed agire senza costrizioni, secondo la propria volontà e ciò deve assolutamente prescindere dalla situazione economica, sociale e culturale, poi se vogliamo possiamo aggiungere anche tutto il resto.
Ciò non toglie che questa forma di libertà ancora oggi sia un`utopia all`interno di certe realtà sociali e culturali, anche non tanto lontane dal nostro contesto.
Esiste la possibilità di creare libertà femminile senza passare attraverso un grado di emancipazione esasperata, anche se ciò significa però entrare in conflitto con una tradizione e un immaginario potentissimi.
Non voglio dilungarmi ulteriormente, auspico che attraverso un libero scambio di opinioni condividibili o no, può solo esserci la possibilità di crescita di pensiero.
Saluti
Adesso ha spiegato il suo pensiero che nel precedente messaggio così breve e conciso non poteva altrimenti emergere.
Chiarisco da parte mia il citare “Portare i pantaloni”: voleva solo essere un po` provocatorio per una certa categorie di persone che ancora la pensano diversamente.
Aggiungo che anch`io rispetto il suo pensiero, pur a mia volta non condividendone certi aspetti, quali il suo insistere a sostenere che la libertà della donna non può prescindere dalla sua emancipazione e dalla sua indipendenza economica, ma vorrei ribadire la mia posizione: non è solo il lavoro a rendere una donna emancipata ed indipendente, sono altri i fattori che ne determinano l`autonomia e la libertà nella attuale società moderna.
Ripeto: per libertà s`intende la possibilità che ha una persona di decidere, di pensare, esprimersi ed agire senza costrizioni, secondo la propria volontà e ciò deve assolutamente prescindere dalla situazione economica, sociale e culturale, poi se vogliamo possiamo aggiungere anche tutto il resto.
Ciò non toglie che questa forma di libertà ancora oggi sia un`utopia all`interno di certe realtà sociali e culturali, anche non tanto lontane dal nostro contesto.
Esiste la possibilità di creare libertà femminile senza passare attraverso un grado di emancipazione esasperata, anche se ciò significa però entrare in conflitto con una tradizione e un immaginario potentissimi.
Non voglio dilungarmi ulteriormente, auspico che attraverso un libero scambio di opinioni condividibili o no, può solo esserci la possibilità di crescita di pensiero.
Saluti
MARSALONA MARILENA
27/02/2012
Condivido il fatto che la libertà non è soltanto indipendenza economica, la libertà è un insieme di tante cose, questa è solo una piccola sfaccettatura, ed io in qualche modo ho voluto soffermarmi un po` più su questo aspetto.
Sono molto contenta dello scambio di opinioni che è avvenuto tra di noi, e sono contenta che ci siano realtà come Assarca che ci permettono di farlo.
Lo scambio di idee ci rende sempre più ricchi, ci fa crescere, e non è poco.
Nel salutarla le porgo i miei ringraziamenti per la possibilità di confronto.
Saluti
Marilena
Sono molto contenta dello scambio di opinioni che è avvenuto tra di noi, e sono contenta che ci siano realtà come Assarca che ci permettono di farlo.
Lo scambio di idee ci rende sempre più ricchi, ci fa crescere, e non è poco.
Nel salutarla le porgo i miei ringraziamenti per la possibilità di confronto.
Saluti
Marilena
ALBERGAMO FRANCESCA
27/02/2012
Complimenti a Rita e a Marilena, questo è l`esempio migliore di come ci si possa confrontare con estrema franchezza e chiarezza di pensiero, pur nelle diverse vedute, che poi così diverse non sono. Avete offerto un momento di confronto costruttivo e culturalmente interessante. Le donne sanno parlarsi senza offendere ne offendersi ma con fermezza. Brave davvero. Francesca
VICARI RITA
28/02/2012
Grazie Francesca,
anche tu come abbiamo avuto modo di vedere sei una persona franca e schietta che porta avanti con fermezza i suoi ideali e le sue battaglie.
E` interessante e stimolante poter avere la possibilità di confrontarsi sulle diverse tematiche che di volta in volta emergono dagli utenti di questo portale e sicuramente le diversità di opinioni sono fondamentali e lo "scontro" visto come attacco rimane una prerogativa che preferisco lasciare a chi non sa andare "oltre".
Sono molto contenta che finalmente su questo libro degli ospiti abbiano iniziato a venir fuori le "quote rosa", tra l`altro giovanissime come Maria Cristina, Marilena, ragazze che non ho il piacere di conoscere personalmente, ma che stanno facendo emergere la loro personalità.
Credo di poter affermare di essere stata se non la prima, la più presente donna a scrivere su questo libro degli ospiti, almelo fino a qualche anno, e la vostra presenza adesso conferma che la mia tenacia ed attesa è stata premiata con il vostro arrivo.
Speriamo di essere sempre più numerose/i, affinchè attraverso il dialogo possiamo contribuire ad una comune crescita culturale e, perchè no,ad una "emancipazione" della donna, così come grazie a Marilena siamo stati sollecitati a riflettere
Un saluto a tutte voi
Rita
anche tu come abbiamo avuto modo di vedere sei una persona franca e schietta che porta avanti con fermezza i suoi ideali e le sue battaglie.
E` interessante e stimolante poter avere la possibilità di confrontarsi sulle diverse tematiche che di volta in volta emergono dagli utenti di questo portale e sicuramente le diversità di opinioni sono fondamentali e lo "scontro" visto come attacco rimane una prerogativa che preferisco lasciare a chi non sa andare "oltre".
Sono molto contenta che finalmente su questo libro degli ospiti abbiano iniziato a venir fuori le "quote rosa", tra l`altro giovanissime come Maria Cristina, Marilena, ragazze che non ho il piacere di conoscere personalmente, ma che stanno facendo emergere la loro personalità.
Credo di poter affermare di essere stata se non la prima, la più presente donna a scrivere su questo libro degli ospiti, almelo fino a qualche anno, e la vostra presenza adesso conferma che la mia tenacia ed attesa è stata premiata con il vostro arrivo.
Speriamo di essere sempre più numerose/i, affinchè attraverso il dialogo possiamo contribuire ad una comune crescita culturale e, perchè no,ad una "emancipazione" della donna, così come grazie a Marilena siamo stati sollecitati a riflettere
Un saluto a tutte voi
Rita
ALBERGAMO FRANCESCA
28/02/2012
Cara Rita ti ringrazio.Quello che tu auspichi accadrà presto, in genere queste cose avvengono quando sono maturi i tempi, ma bisogne poi avere la forza di fare gruppo, comunità che abbia chiaro lo scopo comune e non individuale, ma accadrà. Ciao a presto Francesca
non so cosa lei abbia scritto su facebook, ma da quanto riportato su questo portale ho la sensazione che forse abbia lasciato il messaggio incompleto.
Lei sostiene che il lavoro e l`indipendenza ci rendono libere ed emancipate, ma le assicuro che non è così, la libertà e l`emancipazione femminile nell`attuale società moderna sono conquiste che vanno aldilà dall`essere casalinga o impiegata.
Per libertà s`intende la possibilità che ha una persona di decidere, di pensare, esprimersi ed agire senza costrizioni, secondo la propria volontà , ricorrendo ad una libera scelta dei fini e degli strumenti che ognuno di noi ritiene utili, e forse questo non è al di fuori del fatto di essere o no donne in carriera?
Mi scuso, ma ho difficoltà a comprendere qual è il suo pensiero, quindi vorrei porle una domanda: da cosa il lavoro e l`indipendenza la rende emancipata?
Sono una donna, impiegata o casalinga per scelta o no, questo non importa, nella mia vita ho studiato, lavorato, combattuto e in tutto questo posso assicurare che la mia indipendenza ed emancipazione prescindono dal mio essere o meno indipendente dal punto di vista economico. Forse vivere solo con lo stipendio del proprio marito significa dovere essere sottomesse? dovere rinunciare a qualche forma di indipendenza, dovergli qualcosa? deve forse la donna che non lavora sentirsi limitata nelle sue scelte di vita perchè a portare i pantaloni è il marito?
o forse una donna che vive ancora con i genitori e non lavora non è libera ed emancipata e quindi è quindi limitata nel suo essere?
Credo proprio che non ci siamo!!!
Essere libere presuppone ben altro e va oltre quanto presupposto.
P.S. Spesso non si è casalinghe per scelta, come dice lei, forse molte donne lo sono solo perchè la società glielo impone in questo periodo di crisi!