La Ballata della città nuova
“ LA BALLATA DELLA CITTA’ NUOVA”
Sono tornati
Ma a dire il vero non se n’erano mai andati
I vecchi – giovani
Come corvi … in marsina e colletti inamidati.
Hanno in mente un piano straordinario
nella sua struttura moderna
nella sua logica di lungimirante follia
e costante miopia
Nulla della sana demenza dell’utopia
quella che prevedeva la speranza
quella che GRAMSCI vide nella “CITTA’ FUTURA”
che animò uomini giusti di buona volontà
e riempì le carceri di carne martoriata
e i campi con le croci.
Nulla di tutto ciò
È solo la follia dell’omologazione
in nome del potere già costituito
ma riveduto, corretto
per l’occasione lucidato e lustrato.
Sempre gli stessi, sempre uguali
la differenza sta nelle maschere
e dietro le maschere, il solito progetto
che prevede il solito incastro perfetto
nell’architettura della “città nuova”.
Per mattoni i soliti numeri
da snocciolare nella conta delle urne
democratico imbroglio
in cui tutti possano riconoscersi, possano contare.
Per cemento l’annacamento
che dà l’idea del cambiamento
tutto resta immobile, immutabile
là dove tutto sembra mutamento.
E per pensiero quell’unico rimasto
sulle note del dare e avere
del “si salvi chi può”
del “ voglio la mia fetta, ho figli”
del “ sono giovane, ma anch’io voglio la mia fetta
non importa come”
del “voglio salvare la città dagli oppressori, dai ciarlatani,
millantatori truffaldini, poteri forti, collusi,
con i quali da più di trent’anni, di volta in volta,
controllo le sue mura”.
Tutti dentro per costruire la “città nuova”
Tranquilli … sarà mantenuto il vecchio impianto
nessuna innovazione.
Non è prevista la meritocrazia
Escluso Il ricambio generazionale
Neppure aria nuova da respirare, un futuro su cui puntare.
Bandito il rispetto delle regole, pure quelle delle verità
Fatta fuori anche l’onestà intellettuale
persino quella normale, si capisce però, solo in casi straordinari
Previsto pure l’oppio per l’elettore affamato
da sfruttare e ingannare
fosse anche per l’ultima occasione, tanto vale.
Per quello col cervello all’ammasso, oppio risparmiato.
Tutto nuovo tutto vecchio
Tutti uguali… chi è stato onesto e chi ha truffato
Per dirla tutta l’onesto è considerato anche un po’ cretino
chi ha truffato è stato solo uno capace
solo un po’ furbetto e malandrino
ma solo quanto basta, quanto è aderente a questa società.
Ed egli, il furbetto truffaldino, è persino generoso
è persino disposto ad insegnare
l’arte d’arrangiarsi al povero onesto cretino.
Così va il nuovo mondo: includere l’onesto nel progetto
e renderlo innocuo…PERFETTO!
Sia chiaro però… nella città nuova saranno tutti uguali
ma ci saranno quelli più uguali degli altri
basta mettersi in fila, sotto a chi tocca
l’ultimo arrivato resta in coda.
E ad avanzare sarà sempre il vecchio nuovo
sempre quello sempre uguale:
venditore del nulla, persino un po’ ridicolo e banale
tutti gli altri in fila scomposti
ingenui e furbetti, consapevoli deliranti
se non fosse per la sua tragicità
sarebbe molto originale e persino divertente.
E perciò ho deciso:
NON MI ADEGUO! NON CI STO!
MA NON MI DIMETTO
dal mio pensiero, dalla mia morale
dalla mia coscienza, dalla mia coerenza.
Resto ferma e resisto, clandestina e resisto.
GIOVANE vecchia resisto
non compiacente, né plaudente
perciò RIVOLUZIONARIA.
Neppure cretina
perché in quello specchio appannato
dal marciume invadente e omologato
riesco ancora a vedere il mio volto fiero
né conformato né prezzolato
gli occhi grandi capaci di guardare l’orizzonte smisurato.
E nella coscienza la sana demenza della speranza
che ci siano giovani, veramente giovani
che dietro ogni corvo imbellettato
vedano il colpevole del loro futuro tradito e negato.
Che vi siano giovani capaci di capire che la storia sono loro
nessuno si senta offeso
Sono LORO … senza potenti visibili e occultati
venditori del nulla, inetti e spregiudicati.
Sono LORO: vite a metà sull’altalena delle illusioni
tra briciole raccattate, libertà negate
tra orgoglio ferito, dignità calpestate.
La storia della “CITTA’ FUTURA”
si scrive sempre con l’inchiostro degli uomini liberi
non allineati, né defilati, ma vigili e indignati
“ Uomini di BUONA VOLONTA’
( Che la fede sia salda)
Una giovane vecchia rivoluzionaria
Francesca Albergamo
Pubblicata sul libro " IL GIOCO E IL GIOCO- Eccitazione, Delirio, Disillusione.
Sull'orlo di vite marginali a cura di Pietro Piro"
Finito di stampare nel mese di Maggio " 2013"
Copyright casa Editrice Limina mentis di Lorenza Panzeri, Villasanta (MB)
Quanti fossero interessati possono scaricare il programma della lista Todaro "Alia nel cuore": Scarica da qui