Voci Siciliane

LA MENDOLA ROSOLINO LA MENDOLA ROSOLINO Pubblicato il 06/07/2013
“CARNEADE! Chi era costui?”

“CARNEADE! Chi era costui?”

La celebre citazione contenuta nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, destinata a diventare sinonimo di persona poco nota, sconosciuta, ben si addice ad Andrea Carbone. Ma mentre di Carneade sappiamo che era un filosofo greco antico, di Carbone possiamo solo dire che si tratta di una persona, più o meno ignorante, anzi ignorante, che stiamo rendendo famosa nella nostra piccola comunità per avere offeso un sacerdote, un ministro di Dio, che sta lavorando con grande dedizione e umiltà nella “vigna del Signore” per far crescere una comunità, quella di Alia, bisognosa di ritrovare unità, amore verso il prossimo e verso Dio. Ma senza saperlo ha offeso anche la comunità aliese, che è in sintonia con il parroco, e ne sta apprezzando l’operato. L’esigenza di avere ad Alia un’unica realtà ecclesiale, era stata anche sollecitata a suo tempo a sua Eccellenza il Vescovo dal sottoscritto e da Don Antonino Disclafani, perché ci si era resi conto che Alia aveva bisogno di una svolta epocale in quello che per tanti anni era stato motivo di discordie, divisioni, ed anche sterili campanilismi. Devo dire che il Vescovo, inviando padre Mormino ad Alia, ha compiuto un atto di grande generosità verso gli aliesi, perché ne conosce sicuramente le capacità e le grandi doti umane e pastorali. I fedeli, il popolo santo di Dio, in virtù del fatto di essere battezzati nel nome di Cristo, che amano vivere in questo paese e vogliono costruire una comunità migliore, devono farsi interpreti dell’amore del pastore verso il suo gregge. Non ci appartiene entrare nella sfera privata di una persona e nemmeno farsi, con presunzione e arroganza, giudici. Gli affetti umani sono una componente essenziale nella natura umana, fanno parte di ognuno di noi. Più grosso è l’albero, più profonde sono le radici, e quando si decide di sradicarlo ci si mette più tempo. Nessuno parla delle emozioni provate dagli aliesi per una grande festa della Madonna delle Grazie, delle testimonianze di affetto e sinceri apprezzamenti della comunità a padre Mormino, impeccabile organizzatore. L’illustre sconosciuto che, appare ormai chiaro, si è prestato con questa messa in scena a fare un favore a qualcuno, si è arrogato con presunzione il diritto a chiedere le dimissioni di padre Mormino, come se fosse un consigliere del Vescovo. Non pensavo che il Vescovo avesse un consigliere di così alto profilo, che potesse influenzarlo fino al punto di spingere il parroco alle dimissioni! Compatisco questa figura informe che prima di lasciarsi andare a considerazioni infondate e con contenuti poco educati, sia certo delle informazioni in suo possesso. Mi ha meravigliato anche l’atteggiamento di persone che divenute cristiane con il battesimo, poi cresimate e dicono “anche impegnate”, con molta facilità si trovano pronte alla critica nei confronti di chi guida una comunità. Farebbero bene ad essere più presenti nella vita della chiesa, con grande senso di umiltà, come il Signore prima e Papa Francesco poi ci hanno insegnato. Cristiani non si può essere solo occasionalmente o solo per convenienza. Il vero cristiano deve vivere la sua comunione con Dio, il Papa, il Vescovo, il Parroco, e tutta la comunità di battezzati. Ai miei carissimi concittadini “vicini e lontani” voglio assicurare che noi sacerdoti diamo sempre il meglio di noi stessi alle comunità nelle quali ci troviamo a svolgere il nostro impegno pastorale. L’impegno e la forza d’animo che sto trovando in padre Mormino, malgrado la sua non giovane età, a farsi carico di due parrocchie affidategli dal Vescovo mi conforta e mi riempie di gioia. Sono e sarò sempre solidale con lui e lo invito a continuare nella sua pastorale unitaria così come voluto dal nostro Vescovo, con forza e coraggio, e non lasciarsi condizionare da episodi di scarsa rilevanza, poiché deve sapere che è sorretto dalla stragrande maggioranza della comunità. Sac. Rosolino La Mendola Parroco Emerito di Sant’Anna

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