L’oro in bocca
Svegliarsi presto,
all’alba del nuovo giorno.
Poi, all’improvviso,
correre fuori, quasi d’istinto,
come sa fare solo un bambino.
Per non perdere,
neppure per un istante,
quella strana sensazione
che a volte ti prende per mano.
L’aria che si respira
e’ ricca di umori rubati alla terra
dalla fresca rugiada del primo mattino.
Odori, profumi, olezzi,
ad ondate, arrivano d’intorno,
inebriano la mente, riempiono le narici.
Mentre luci, colori ed ombre
fissano immagini irreali
di un mondo straordinario
da tempo gia’ al lavoro.
Scatti eccezionali
da custodire con cura.
Foto per un album
che, da sole, parlano di natura.
Nei campi, il contadino,
ricurvo sulla terra,
lavora e fatica,
tra fango e concime.
Tramontata l’ultima goccia di luce,
a sera, puo’ tornare a casa,
a consumare qualcosa di caldo,
dopo aver levato di dosso
i sudori del giorno, appena trascorso.
Le galline nel pollaio,
le mucche nella stalla,
adesso l’uomo puo’ giacere,
in quel sonno che ha meritato.
Il viso, scavato dalla fatica,
si distende sereno,
si consegna alla speranza
con la certezza del suo sapere.
I suoi pensieri si rincorrono leggeri,
tra mille ricordi e mille certezze.
Galoppano nel vento, a briglie sciolte,
come cavalli bradi nella prateria immensa.
La notte scende serena,
adesso anche la natura dorme,
la quiete tutto circonda
e protegge l’agognato sonno.
Il tempo, con la mente, di sognare,
con lo sguardo sempre all’erta.
Domani, per tempo, ci si sveglia
e sara’, ancora e sempre, lavoro duro.
Però … …, che importa:
Rosso di sera, bel tempo si spera.
E, se il buongiorno si vede dal mattino… …,
… … il mattino, ha l’oro in bocca.
gigi rinaudo
Leczna 15 ottobre 2010 ( Momenti)
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