Agricoltura: a Manganaro sit-in di protesta dei contadini dei Monti Sicani
BORGO MANGANARO (VICARI). Il cassone di un fuoristrada come palco e lo svincolo stradale come platea: si è svolto stamattina a Manganaro un sit-in degli agricoltori dei Monti Sicani per manifestare il disagio della categoria rispetto alla crisi del settore e per sollecitare un intervento del governo. I manifestanti sono giunti a Borgo Manganaro con i propri trattori e hanno distribuito volantini agli automobilisti di passaggio: c’è stato infatti un rallentamento del traffico dalle 8 alle 12, con i mezzi agricoli a fare da barriera e l’apertura di un varco ogni ora – per dieci minuti – per consentire alle auto di transitare. È stato comunque garantito il passaggio repentino delle auto e dei mezzi per le urgenze. Accanto agli agricoltori sono scesi in strada anche sindaci e amministratori, che hanno così voluto condividere le ragioni della mobilitazione e per far sentire ai manifestanti la vicinanza delle istituzioni. Presenti le forze dell’ordine – funzionari e uomini della Digos e della questura di Palermo, oltre che del distaccamento della polizia stradale e alla compagnia carabinieri di Lercara – a garanzia del corretto svolgimento della manifestazione. Gli agricoltori – partiti alle 7 del mattino dai paesi del circondario fra cui Lercara Friddi, Vicari, Alia, Roccapalumba – fanno parte dei comitati spontanei che da dodici giorni si sono mobilitati in ogni parte della Sicilia per alzare la voce contro la decadenza del comparto agricolo. Cinque in particolare le richieste al governo – regionale e nazionale – formulate dal coordinamento di Altragricoltura, dai comitati spontanei degli agricoltori e dal Codifas (consorzio per la difesa dell’agricoltura siciliana): la dichiarazione dello stato di crisi per le aziende; il blocco delle vendite all’asta delle imprese dichiarate fallite per scongiurare eventuali speculazioni; il congelamento dei debiti con le banche e la contestuale costituzione di un comitato ministeriale di indagine sui motivi delle esposizioni creditizie; condono delle pendenze Inps e Serit; un piano di investimenti pubblici nel settore in sostegno dei produttori per coprire la differenza tra costi di produzione e di vendita. Altri cavalli di battaglia, il rilancio e il sostegno alle produzioni mediterranee e uno sguardo vigile nei confronti della sicurezza alimentare a tutela della salute dei consumatori. Sono ormai decine e decine – in molte delle province siciliane – i presidi di protesta organizzati: il più vasto è a Caltanissetta dove decine di trattori sono fermi a Pian del Lago. Il sit-in di oggi a Manganaro ha visto la partecipazione dei rappresentanti del coordinamento dei comitati spontanei, in particolare Giuseppe D’Angelo e Agostino Cascio, che hanno spiegato ai presenti – salendo sul cassone di un fuoristrada come su di un palco – le linee guida che si intendono seguire. Primo punto: la sollecitazione a organizzare dei comitati spontanei comunali e provinciali, per rendere più agevole la comunicazione e la mobilitazione. Secondo argomento, gli appuntamenti istituzionali durante i quali gli agricoltori – sia in delegazione che localmente – dovranno alzare ancora di più la loro voce: primo fra tutti, l’incontro di giovedì 15 ottobre a Roma con il ministro per le Politiche agricole e forestali Luca Zaia, cha ha convocato un tavolo tecnico-istituzionale con le organizzazioni di settore e al quale sono stati invitati i comitati spontanei degli agricoltori. In secondo luogo, la giunta regionale del 20 ottobre prossimo, in cui sarà chiesto al governo siciliano di mettere in atto delle misure per tamponare prima e cercare di risolvere successivamente la grave crisi che sta colpendo l’agricoltura della nostra Isola. Intanto per domani è prevista un’analoga manifestazione al bivio di Tumarrano a Cammarata https://www.magaze.it/wps/