Parlando in giro con amici e conoscenti ho sentito dire più vol
Parlando in giro con amici e conoscenti ho sentito dire più volte la frase “ In quel sito non ci scrivo perché è diventato roba per pochi eletti”. A queste persone voglio rispondere che talune volte se non ci si ferma a riflettere con la propria testa sulla sostanza delle cose ci si convince probabilmente di argomentazioni che non hanno alcun fondamento. Non serve a nulla mascherare la propria scarsa volontà a volere affrontare pubblicamente argomenti che possono dare fastidio a qualcuno ( pur di crescere ) inventando scuse e delegando altri a farlo…la società in cui viviamo è di tutti e in maniera rispettosa e democratica non c’è argomento che non si possa pubblicamente dibattere. Avere un mezzo come questo a disposizione di tutti è un privilegio non indifferente ma di questo bisogna dapprima rendersene conto. Non si usa per vincere le elezioni comunali lo si fa invece con la speranza nel cuore che qualcosa anche di piccolo possa cambiare ed una sana critica costruttiva è la ricetta giusta per far questo. Quanti amministrano la cosa pubblica lo fanno con la consapevolezza che DEVONO dar conto del loro operato a quanti li hanno delegati ad amministrare, ovvero i cittadini? Se amministrano male il cittadino sa che DEVE richiamare l’amministratore alle sue responsabilità? Sa che deve metterlo di fronte alle sue inadempienze senza necessariamente, per far questo, dover appartenere al partito politico opposto ma per dovere di cittadino che ha a cuore il bene della comunità? Forse molti non vogliono dispiacersi, altri aspettano il periodo elettorale, altri ancora amano per natura prendere “il fuoco con le mani altrui” che poi di che fuoco stiamo parlando?, per non parlare di coloro che si offendono per ragioni che solo loro conoscono e per fare un dispetto, non si capisce a chi, si iscrivono al club dei “pilateschi”. Allora impariamo a dire le cose come sono, non prendiamoci in giro, quanti hanno voglia di scrivere e di farlo senza volere offendere nessuno sanno benissimo che possono registrarsi gratuitamente, entrare nella loro area riservata e scrivere il messaggio che immediatamente sarà visibile online opzione questa che nei siti per pochi eletti non è presente! Ho voluto fare queste precisazioni in quanto trovo estremamente fastidioso respirare in giro questo clima “Pilatesco” dove tanta gente che molto potrebbe fare per far crescere questa società preferisce lavarsene le mani e starsene a guardare limitandosi a leggere senza mai intervenire come se le argomentazioni trattate interessassero solo all’autore del messaggio. Stiamo attraversando un periodo non proprio bellissimo, la società ha toccato il fondo. Tutto ciò però offre una grande opportunità, quella di poter ricostruire, basta farlo senza deleghe. Chiudo con un pensiero di Santa Caterina da Siena: “ Avete taciuto abbastanza. E’ ora di finirla di stare zitti! Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito”
La verità è fondamentalmente un`altra: in questo paese non si ama il confronto ma soltanto il soliloquio e quando si è costretti al confronto schietto e diretto, pur nelle diversità, ci si trincera dietro il muro del piagnisteo dove il vittimismo la fa da padrone.
Io personalmente non mi sento un`eletta. Sono una che ha sempre detto chiaro ciò che pensa, nel pieno rispetto dell`altrui pensiero;non mi sono mai sottratta né agli attacchi né alle sfide. Non mi sento una moralista perché nella mia vita ho saputo anche cambiare opinione su fatti e persone, e ho saputo col tempo dare una rilettura del mio stesso credo, senza per questo allontanarmi o rinnegare.
Sono una persona diretta e sempre onesta intellettualmente e non solo, so essere umile so riconoscere gli sbagli.
Perché queste ragioni e per tante altre non mi sento un`eletto.
Eletto é, in questo caso, colui che si arrocca nelle proprie posizioni e non dialoga con gli altri. Anche duramente e umilmente, ma sapendo reggere il confronto, non dal punto di vista intelletuale ( di cui non mi frega nulla) ma umano e civile.
Detto ciò caro Enrico non ho ancora capito, o forse si, cosa si voglia da questa piazza. Ma io credo di avere molte cose da fare e tante piazze da frequentare anziché farmi sottoporre ad inutili quanto sterili contrapposizioni che non servono a crescere ma solo ad umiliare
Mi dispiace ma non sono disponibile al dileggio gratuito.
Prendo nota e libero la piazza,avanti tutta a coloro che si sentono repressi e frustati.
E` stato un piacere, quando impariamo tutti a crescere ne possiamo riparlare. Ti ringrazio sempre per la tua disponibilità ad ospitarmi. Auguri.
Francesca.
Speriamo che coloro i quali si sentono repressi diano sfogo al loro pensiero.
Era rivolto a costoro non al sito. Ciao Enrico
Capisco, sono deprimenti i soliloqui, spesso anche quelli di un certo spessore, come e deprimente questo continuo guardare gli altri e non farsi guardare dagli altri.
Ma è normale, è chiaramente normale, in quanto nulla si vuol cambiare, stiamo così bene in questo marasma che non troviamo idee, frasi, voglia di alzare il braccio per scrivere solo due parole che anche se non cambiano il mondo, potrebbero solamente far piacere all`altro o confortarlo a non sentirsi solo.
Io non libero la piazza, magari per impegni la posso frequentare un pò meno.
E poi se permettete "SONO UN ELETTO" (????????????????????)
Vorrei chiudere con due versi della Genesi, cosa c`entrano? esattamente come entra il cacio sui maccheroni.
"E Abramo disse: <
Un caro abbraccio a tutti, stò per mettere delle foto su gastronomie "un modo nuovo come poter apprezzare la frittedda". La ricetta? mi spiace ma quella la potranno avere solo pochi ELETTI.
Ancora salutissimi Calogero Drago
Hai come sempre ragione:essere eletti non è poi così male e riflettendoci bene forse non è giusto sgombrare la piazza.ma poi sgombrarla a chi? al vuoto? meglio allora i soliloqui solitari.
Siccome dubito che vi siano emuli dell`Eterno pronti a rispondere ad Abramo, credo che, terra terra e umilmente, si possa continuare ad emanare pensiero; vuoi vedere che qualcuno si accorge di sto` povero cristo che passa e gli rivolge la parola. Soprattutto quando a domanda si risponde con serietà e rispetto.
D`accordo Calogero ci risentiamo e possiamo parlare di frittedda.
Mi hai risollevato il morale, mi sento più eletta in compagnia, grazie saluti Francesca
L`esistenza di uno spazio libero dove potersi confrontare e scambiare idee, rappresenta senz`altro uno stimolo ed un aiuto concreto alla crescita umana e sociale, il confronto ove non si limita all`offesa e alla difesa ad oltranza delle proprie posizioni aiuta tutti alla crescita.
Certo c`è un grosso problema che è quello di avere delle idee e avere voglia al confronto, cosa non facile specie per molti che ragionano unidirenzionalmente!!!
Un`altra caratteristica che si riscontra in molti è lanciare accuse ed attacchi vari quanto la controparte è assente e non c`è possibilità di contraddittorio!
Spesso si agisce come i cani di piccola taglia, che abbaiano tanto quanto sono soli e corrono a nascondersi se qualcuno di taglia più grossa risponde!!!
La verità è fondamentalmente un`altra: in questo paese non si ama il confronto ma soltanto il soliloquio e quando si è costretti al confronto schietto e diretto, pur nelle diversità, ci si trincera dietro il muro del piagnisteo dove il vittimismo la fa da padrone.
Io personalmente non mi sento un`eletta. Sono una che ha sempre detto chiaro ciò che pensa, nel pieno rispetto dell`altrui pensiero;non mi sono mai sottratta né agli attacchi né alle sfide. Non mi sento una moralista perché nella mia vita ho saputo anche cambiare opinione su fatti e persone, e ho saputo col tempo dare una rilettura del mio stesso credo, senza per questo allontanarmi o rinnegare.
Sono una persona diretta e sempre onesta intellettualmente e non solo, so essere umile so riconoscere gli sbagli.
Perché queste ragioni e per tante altre non mi sento un`eletto.
Eletto é, in questo caso, colui che si arrocca nelle proprie posizioni e non dialoga con gli altri. Anche duramente e umilmente, ma sapendo reggere il confronto, non dal punto di vista intelletuale ( di cui non mi frega nulla) ma umano e civile.
Detto ciò caro Enrico non ho ancora capito, o forse si, cosa si voglia da questa piazza. Ma io credo di avere molte cose da fare e tante piazze da frequentare anziché farmi sottoporre ad inutili quanto sterili contrapposizioni che non servono a crescere ma solo ad umiliare
Mi dispiace ma non sono disponibile al dileggio gratuito.
Prendo nota e libero la piazza,avanti tutta a coloro che si sentono repressi e frustati.
E` stato un piacere, quando impariamo tutti a crescere ne possiamo riparlare. Ti ringrazio sempre per la tua disponibilità ad ospitarmi. Auguri.
Francesca.