TAORMINA (ME) Taobuk: gran finale al Teatro Antico con Piero Pelù e il Premio Strega Francesco Piccolo
Sara ed Enzo Zappulla presenteranno il carteggio d’amore fra Federico De Roberto ed Ernesta Valle
I reading dei testi saranno affidati agli attori Vincenzo Pirrotta, Galatea Ranzi, Valeria Contadino
Nel pomeriggio all’Hotel Metropole incontro con Ferdinando Scianna e la fotografia d’autore.
TAORMINA – Piero Pelù e il Premio Strega Francesco Piccolo, gli attori Vincenzo Pirrotta, Galatea Ranzi, Valeria Contadino, gli studiosi Sarah ed Enzo Zappulla: sono questi i nomi prestigiosi che venerdì 26 settembre al Teatro Antico, a partire dalle 18,30, animeranno la serata conclusiva della quarta edizione di Taobuk, il Festival Internazionale del Libro di Taormina, ideato e diretto da Antonella Ferrara nella veste di presidente, con la collaborazione del giornalista Franco Di Mare, a capo del comitato scientifico.
Dopo un’intensa settimana di eventi nei luoghi simbolo della Città del Centauro, Taobuk torna per la chiusura nella location già scelta per la cerimonia d’apertura, il suggestivo Teatro Antico, che ha accolto il 20 settembre la terna Luis Sepúlveda, Pietro Grasso e Nicola Piovani.
«Il gala finale suggellerà ora un’indimenticabile sette giorni letteraria e non solo – sottolinea la Ferrara - organizzata con l’orgoglio di chi decide di investire nella promozione della propria identità culturale, nonostante le difficoltà del momento storico in cui viviamo, con lo scopo di rivitalizzare e dare respiro ad una tradizione fatta di bellezza e di cultura».
La kermesse delle “Belle Lettere” – che ha regalato anche quest’anno infinite storie di coraggio, amore e fantasia e il progetto Taormina Cult - si avvia così a conclusione dopo aver riscosso enorme successo tra il foltissimo pubblico che ha partecipato agli incontri in programma: un sofisticato red carpet sul quale hanno sfilato alcuni tra i più apprezzati autori del panorama letterario internazionale.
La serata, coordinata dalla stessa Ferrara, si aprirà all’insegna della grande letteratura di fine Ottocento, con “Si dubita sempre delle cose più belle”, un’opera poderosa, edita da Bompiani, con un ricco corredo iconografico, ricreata a partire del carteggio inedito tra lo scrittore catanese Federico De Roberto ed Ernesta Valle. Curato da Sarah Zappulla Muscarà e Enzo Zappulla, il libro diventa un vero e proprio romanzo epistolare che svela la storia d’amore segreta tra l’autore dei Viceré e la nobildonna allora molto conosciuta. Alcune lettere, di una relazione tanto clandestina quanto profonda, prenderanno vita grazie all’interpretazione degli attori Vincenzo Pirrotta e Galatea Ranzi.
La seconda parte della serata è dedicata a Francesco Piccolo, vincitore del Premio Strega 2014, oltre che autore di alcune tra le sceneggiature più coinvolgenti apparse sul grande schermo negli ultimi anni, come “Il Caimano”, “Caos Calmo” e “Il capitale umano”. Lo scrittore sarà al centro di un’interessante chiacchierata focalizzata su “Il desiderio di essere come tutti”, un particolarissimo romanzo-confessione, edito da Einaudi. Verranno alla luce i punti nodali di un libro anomalo e portentoso: i funerali di Berlinguer e la scoperta del piacere di perdere, il rapimento Moro e il tradimento del padre, il coraggio intellettuale di Parise e il primo amore che muore il giorno di San Valentino, sono insieme il racconto della sinistra italiana e un romanzo di formazione individuale e collettiva.
Un’autoconfessione è invece quella scritta dal cantautore Piero Pelù, ex frontman dei Litfiba, che, nella terza e ultima parte della serata, sarà intervistato da un esperto come il giornalista Giuseppe Attardi. Suo è, infatti, “Identikit di un ribelle”, scritto a quattro mani con Massimo Cotto e pubblicato per i tipi Rizzoli, perché, come tiene spesso a precisare l’autore, “Ribellarsi non è eroico. È vitale”. Dalla strada al palco. Dai live alla tv. Da “The Voice” in libreria. L’autobiografia raccoglie la storia di un’evoluzione, di un ragazzo di strada divenuto uomo in rivolta, di un “musicista che scava nella sua anima gitana per ricordarci che la disobbedienza non è un gioco da ragazzi né l’ultima spiaggia di chi non ha più nulla da perdere”. Quindi, se ce ne fosse bisogno, la prova del nove del carisma del rocker fiorentino: Pelù regalerà un concerto musicale live che sta attirando nella Perla dello Jonio una folla di fan.
Grazie agli interventi di due nomi del calibro di Francesco Piccolo e Piero Pelù, letteratura e musica saranno compenetrate in una cornice d’eccezione come quella offerta dal Teatro Antico, laddove l’attrice Valeria Contadino fungerà da fil rouge tra le due pubblicazioni, attraverso la lettura di alcuni significativi brani.
La ricchissima serata conclusiva sarà preceduta alle ore 17 da un altro appuntamento da non perdere: l’illustre fotografo bagherese Ferdinando Scianna presenterà, all’Hotel Metropole, il libro iconografico “Visti e scritti”, edito per i tipi Contrasto a Due. Interverrà il giornalista Carlo Ottaviano. Il ritrattista con il nitrato d’argento - al quale Taobuk per tutti i giorni del festival ha riservato, presso l’ex chiesa di Sant’Agostino, la mostra dal titolo “Emilio e gli altri” a cura di Marco Bazzini - avrà la possibilità di raccontare, attraverso parole e immagini, contenute nell’opera, gli innumerevoli incontri avuti nel corso della sua vita e i profili che ne sono scaturiti: una lunga carrellata di icone, di sguardi, di pose, di istantanee in bianco e nero che tessono il percorso personale e professionale dell’autore.
Poi - giusto il tempo di una passeggiata sul Corso Umberto ad ammirare le vetrine del progetto Design Promenade – l‘appuntamento per tutti al Teatro Antico, dove l’incanto della millenaria cavea ospiterà il gran gala finale di Taobuk, in uno scenario mozzafiato che compendia insieme la stupefacente bellezza della Perla dello Jonio e la sua vocazione culturale. Lo sa bene Antonella Ferrara, “taorminese per scelta”, che tiene così dritto il timone del suo festival delle “Belle Lettere”, ormai appuntamento di rango internazionale, gioiello prezioso che non poteva che essere incastonato nella più spettacolare terrazza in fiore del Mediterraneo.