
L'INCIDENTE SULLA PALERMO-AGRIGENTO. LERCARA PIANGE I SUOI QUATTRO MORTI
LERCARA FRIDDI. (*az*) Saracinesche abbassate, luminarie spente in segno di lutto per la morte dei quattro concittadini rimasti vittime marted? sulla strada statale 121. Ieri la celebrazione delle esequie in un Duomo stracolmo di parenti, amici, conoscenti, semplici cittadini. Presenti anche le autorit? civiche, istituzionali e militari della citt?.
Una cerimonia semplice, dignitosa e rispettosa del dolore delle due famiglie lacerate dal dolore, dinanzi a quelle quattro bare ricolme di fiori, quasi a significare il composto e caloroso abbraccio di tutta la comunit? lercarese. L?omelia del parroco ? un?esortazione crescente di fede e speranza. ?Non possiamo e non dobbiamo rimanere cadere sotto il peso della sconfitta e del dolore - ha detto don Mario Cassata ?. Dobbiamo risorgere come uomini pieni di speranza che credono alla Parola che salva, che ? Vita, che ? Luce. E la nostra presenza qui, in questo luogo sacro, ? la conferma di questo credo?.
Non ci sono pi? lacrime da versare per le ultime quattro sfortunate vittime della ?strada killer?. Troppe ne hanno gi? versate i familiari di Pietro Lovecchio, Maria Esposito, Maria e Concetta Sferlazza. Ma la commozione e il dolore si acuisce quando, durante riti di conclusione, prende la parola una delle nipoti delle vittime. ?Non ? stato un malore o magari un colpo di sonno - ha detto singhiozzante Sabrina Sferlazza -. Non era di mio zio Piero addormentarsi per strada. Poche gocce per rovinare un?intera famiglia. Purtroppo il destino questa volta ha saputo giocare le sue carte. Non per noi, ma per lui. Abbiamo perso la nostra nonna, punto di riferimento per tutti noi - ha proseguito commossa, ma con tono forte Sabrina -. Sono andati via anche mio zio Piero e mia zia Maria, una donna dal cuore grande. Ci hanno lasciato una grossa responsabilit?: i suoi figli. Io, con i miei genitori e i miei parenti, ora dobbiamo ora riuscire a colmare quel vuoto d?affetto che zia Maria e zia Piero non potranno pi? assicurare ai miei cugini. Oggi ci sono rimasti i loro insegnamenti?. Poi l?ultimo pianto, composto ma struggente.
Anche il sindaco Gaetano Licata, a nome di tutta la cittadinanza, ha espresso il sentimento di cordoglio ai familiari. Il cardinale Salvatore De Giorgi ha inviato un messaggio di cordoglio alle famiglie e alla citt?. ?Assicuro la mia preghiera al Dio della vita ? ha scritto De Giorgi - perch? conceda il riposo eterno e la luce senza fine in Paradiso alle vittime stroncate dalla morte, che, comunque, non distrugge ma soltanto trasforma la vita?.
A salutare le salme all?uscita della chiesa una folla di lercaresi e una bufera di acqua mista a neve. Un freddo gelido che ha impietrito i volti dei presenti, ma non il cuore. In corteo tanti hanno accompagnato le quattro bare fino alle porte della citt?, prima di dirigersi verso il cimitero. Luogo di silenzio e di riposo. Quello eterno, dove il tempo non ? pi? scandito, dove il ricordo dei propri cari viene rinchiuso dentro una tomba. A rispolverarlo il volto sereno di una foto installata su una lapide. Antonello Zimbardo


