La misteriosa Tholos di Gurfa
Riportiamo di seguito una news che sta facendo il giro di tutti i più importanti siti web nazionali news che purtroppo contiene un errore relativamente alla località in cui si trovano le Grotte della Gurfa. La news originale riporta Gurfa come località in provincia di Palermo. Gurfa in realtà è una Cda la località di riferimento, invece, è Alia (PA).
Ecco la news corretta:
Una nuova scoperta archeologica dalle tinte misteriose ha coinvolto il nostro Paese che vanta siti di rara bellezza in ogni regione dello Stivale. Un’altra gemma preziosa si è andata ad aggiungere al ricco patrimonio nazionale, e lo ha fatto portando con sé un velo di mistero e suggestione tutto speciale. Gli amanti degli enigmi inspiegabili troveranno questo luogo davvero accattivante così come le teorie che sono state elaborate riguardo la sua origine.
Ci troviamo a d Alia nella Provincia di Palermo alle Grotte della Gurfa. Proprio qui, nascosta da un paesaggio incontaminato che con il suo clima mite e secco tipicamente siciliano l’ha preservata nel corso dei secoli, è stata scovata una splendida tholos, una delle tipiche strutture a cupola della tradizione ellenica ed etrusca utilizzate come luoghi di culto e sepoltura. Ma non si tratta di una tholos qualunque, questa splendida struttura completamente scavata nella roccia è la più grande dell’intero Mediterraneo. Un primato che fino alla sua scoperta spettava allo splendido Tesoro di Atreo a Micene. L’architetto Carmelo Montagna, storico dell’arte che da tempo studia le tholoi, in una recente intervista ha rivelato alla rivista Fenix che la tholos siciliana potrebbe essere niente meno che la leggendaria tomba di Minosse. Una teoria che renderebbe la scoperta della Gurfa ancora più incredibile ed affascinante e che aggiungerebbe un nuovo luogo del mistero ai numerosi presenti nel nostro Paese.
Ma non è finita! Durante l’intervista, infatti, lo studioso ha descritto la tholos e ne ha svelato alcuni particolari che lasciano davvero a bocca aperta. Il maestoso ambiente che ci si trova davanti una volta entrati, infatti, sebbene dominato dal buio per buona parte dell’anno, il giorno dell’equinozio di primavera assume un aspetto del tutto nuovo ed affascinante. Questo momento suggella un’unione suggestiva e misteriosa tra la tholos e la luce: i raggi solari, infatti, filtrando attraverso una fessura nella roccia, colpiscono esattamente la fossa del nadir pavimentale coprendo letteralmente di luce chi si trova al suo interno in un determinato punto. Un dettaglio che dimostra le sorprendenti conoscenze astronomiche di chi l’ha progettata e che unito al totale mistero legato al motivo della scelta di tale legame con il sole e alle tipologie di rituali che si svolgevano al suo interno, rende la tholos della Gurfa un luogo assolutamente da visitare.