"Il mio nome è Carducci e lavoravo in FIAT" monologo teatrale di Piero Macaluso
In un`epoca in cui stanno mettendo al bando i diritti dei lavoratori mascherandosi dietro la necessità di riforme capaci di dare competitività e strumenti di flessibilità alle aziende spesso si sente parlare della classe operaia ma stranamente sempre da individui che sconoscono nella quasi totalità cosa significa prestare la propria opera in un ciclo produttivo, cosa significa svolgere per otto ore al giorno un lavoro altamente logorante fisicamente e psicologicamente, cosa significa ricevere salari da fame in armonia con ritmi lavorativi sempre più pressanti e l`incertezza del lavoro.
I lavoratori squillo di cui simpaticamente si parla nel monologo rappresentano l` evoluzione dei diritti dei lavoratori dell`uomo del terzo millennio.
Ma che vuol dire diritto al lavoro?, si chiede Carducci ad un`assemblea in cui si denunciano le nuove forme di sfruttamento operaio legate alla progressiva macchinizzazione del processo produttivo. Già, che significato ha parlare di un diritto a proposito di un`attività che gli fa venire il mal di testa ogni volta che torna a casa e che tutto il santo giorno gli fa sentire un fastidioso fischio all`orecchio sinistro?
L`operaio Carducci ha dunque ragione: nonostante i moderni metodi di produzione abbiano reso possibile la pace e la sicurezza per tutti, noi abbiamo preferito continuare a far lavorare le persone allo stesso modo, continuando a sprecare tanta energia quanta ne era necessaria prima dei progressi tecnologici. In questo modo abbiamo creato un situazione per cui chi lavora continua a lavorare troppo, mentre troppe persone non conoscono altro che il precariato e la disoccupazione. Insomma, siamo stati davvero degli idioti, ma non c`è ragione alcuna per continuare ad esserlo
Dalla Postfazione di Luigi Cavallaro
Un libricino di 45 pagine che si legge tutto di un fiato consigliato agli, oramai, ex-lavoratori dello stabilimento FIAT di Termini Imerese, ma non solo ad essi. Se siete interessati all`acquisto di questo libro : http://www.lazisa.it