TAORMINA - Arte. Il taorminese Ghumbert ha inaugurato a Paternò la mostra ?Non solo caos?. Dal 29/12 sarà nella ?Perla?

Taormina. Nei giorni scorsi si è inaugurata, alla presenza di un folto pubblico, al ?Palazzo delle Arti? di Paternò, la personale ?Non solo caos? di Umberto Martorana, in arte Ghumbert di Cattolica. La mostra organizzata dall?Associazione Paternesi.com, presidente Giorgio Gaetano Ciancito e vice Mario Cunsolo, rimarrà aperta sino all?11 novembre. Si tratta di un?antologica di ben 55 anni di lavoro, con oltre 200 opere dell?artista taorminese, dal suo esordio ai giorni nostri. Intervistato dal paternese Salvo Fallica, Ghumbert ha risposto con semplicità e chiarezza alle puntuali e precise domande del giornalista, il che ha consentito di conoscere sia la sua formazione giovanile, avvenuta a Parigi e a Londra, sia la sua concezione di pittura. ?Il colore ? spiega Mirella Bolognari ? è sostanza nell?opera di Ghumbert, il che sembrerebbe ovvio, ma ciascun artista ha la propria tavolozza, e Ghumbert identifica la propria stessa vita nel colore, di cui fa un uso esplosivo come in Caos, espresso in tele quale astrazione cromatica, unità surreale dai contorni sfrangiati monade la cui immaterialità galleggia in simmetrie spaziali di un universo in continua espansione. Non Solo Caos, per l?appunto ci troviamo di fronte agli esordi accademici dell?artista con figure classiche trasfigurate da foglie che ne avvolgono il viso ed i capelli, immergendoci in una natura amica che fa tutt?uno con i tratti, ed in paesaggi solari, mediterranei: dal vicino Oriente alle coste Nord africane, alle terre di Sicilia, frammenti onirici di un gran tour della memoria, raffigurati mirabilmente con la tecnica dell?acquerello. E se sintetizzando definiamo sontuosa, al limite del barocco, la produzione artistica di Ghumbert di Cattolica, non possiamo non tener conto di un minimalismo che si manifesta nei frutti della sua terra, arance e limoni, dove il colore si affievolisce e si attenua, sembra riposare per riesplodere nei surreali paesaggi avvolti in silenzi primordiali connotati da conchiglie, ramarri e lucertole, emblemi ancestrali, fisici ed onirici dell?infinito presente. Una mostra complessa ma non difficile, come spesso ci occorre vedere nella pittura moderna o contemporanea, dove ci si riconcilia con un?arte accessibile a tutti pur nella sua visionarietà, per vastità di proposizioni in cui riconoscersi e abbandonarsi. Grande successo per l?artista taorminese con la presenza di personalità della cultura, dello spettacolo, di amici che lo hanno raggiunto e di appassionati, successo che si rinnoverà certamente in quanto Ghumbert trasferirà parte della sua mostra a Palazzo Duchi di Santo Stefano in Taormina, con inaugurazione il 29 dicembre ed apertura sino al 29 gennaio 2012?.