Valledolmo: Il presidente del consiglio comunale nel mirino dei consiglieri del gruppo indipendente

VALLEDOLMO. ?Il presidente del consiglio comunale non ? al di sopra delle parti?. Puntano il dito contro la seconda carica istituzionale della citt? i quattro consiglieri del gruppo ?indipendenti? che in un documento censurano l?atteggiamento istituzionale del numero uno del consesso consiliare, ?reo in
diverse occasioni ? secondo i firmatari ? di aver disatteso e mortificato le richieste di convocazione del consiglio comunale e spesso, senza alcuna plausibile giustificazione, procrastinate o ignorate del tutto?.
?Cos? ? stato - secondo Calogero Fantauzzo, Luigi Favari, Pietra Caccamisi e Pina Immordino - per la richiesta di modifica dello statuto comunale al fine di inserire la previsione del regime esclusivamente pubblicistico della
gestione del servizio idrico?. Ma anche per la richiesta di un pubblico dibattito per discutere gli argomenti contenuti nelle interpellanze e per la
richiesta di inserimento all?ordine del giorno della problematica riguardante gli Lsu comunali e il relativo pronunciamento della Corte dei Conti. ?Di converso ? scrivono gli indipendenti -, la presidenza si ? mostrata tempestiva,
scrupolosa e ?ligia? ai propri compiti istituzionali nei casi in cui larichiesta di convocazione proveniva dal sindaco, dall?amministrazione o dagli uffici dell?Ente?. I firmatari denunciano pure ?come sia stata tralasciata la buona prassi di concordare con i capigruppo l?ordine degli argomenti, le date e gli orari per la convocazione dell?adunanza?. ?Il risultato ? concludono - ?
che numerose volte la seduta del consiglio ? stata rinviata per mancanza del numero legale, con ponderoso ed inutile aggravio di spese a carico del Comune?.
?Questa presidenza non ha mai disatteso nessuna richiesta dei consiglieri ed ha pieno rispetto dei ruoli e dei compiti ad essa demandati, consapevole del proprio ruolo super partes ? replica il numero uno del consesso, Lino Alessi -; la visione distorta della realt? ? solo frutto di malafede e di scarsa considerazione dei fatti. Non mi si possono attribuire colpe se le sedute vanno deserte. Piuttosto ? conclude Alessi - ciascuno abbia presente il senso di
responsabilit? che si assume nel far funzionare il consiglio almeno per quelle scelte che hanno una ricaduta sulla cittadinanza, senza farsi distrarre
nell`esercizio della propria funzione da situazioni che non attengono alla dialettica politica?. Antonello Zimbardo