Per ricordare e non dimenticare.
Anche ad Alia ieri si è celebrata la giornata alla memoria, con il patrocinio del Comune di Alia e le associazioni La fabbrica della Cultura, Pro Alia, La Fucina e IT Alia Gente e Terre di Sicilia.
Dando lettura di alcuni brani dedicati alla giornata. Altrettanto commovente il balletto realizzato dal grupppo di ballo del Pro Alia. Nel 1938 i profughi in fuga sono più di 200.000, il presidente Roosevelt convoca la conferenza internazionale di Evian per escogitare un piano e ripartirli in quote.
La conferenza si conclude con un nulla di fatto. Nella primavera del 1939 centinaia di ebrei cercano di fuggire dall’Italia fascista e si incontrano a Ventimiglia, sul confine, ma la polizia di frontiera francese gli sbarra il passo. Diverse navi di profughi, come la St. Louis, salpano per le coste degli Stati Uniti ma vengono respinte, e sono costrette a fare ritorno nei paesi ormai occupati dai nazisti.
Cos’hanno di diverso le navi cariche di migranti di oggi dalle centinaia di migliaia di ebrei che sul finire degli anni ’30 scappavano dalla Germania nazista? Che senso ha paragonare la tragedia dei rifugiati di oggi con la fuga degli ebrei, che si videro chiudere le porte in faccia dagli stessi governi che ne criticavano la persecuzione?
Il legame tra memoria e impegno contro l’indifferenza è un tema molto presente nelle parole di chi è sopravvissuto all’Olocausto. Il parallelo storico è una questione delicata e complessa, che non intende assolutamente negare le profonde differenze tra queste due tragedie, quanto aiutare a capire cosa possiamo imparare per l’oggi.