Voci Siciliane

BUCALO BIAGIO BUCALO BIAGIO Pubblicato il 31/03/2011
Il discorso di Chaplin da « Il Grande Dittatore »

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Il discorso di Chaplin da « Il Grande Dittatore » &laqu

Il discorso di Chaplin da « Il Grande Dittatore » « Noi tutti vogliamo aiutarci vicendevolmente. Gli esseri umani sono fatti così. Vogliamo vivere della reciproca felicità, ma non della reciproca infelicità. Non vogliamo odiarci e disprezzarci. Al mondo c`è posto per tutti. E la buona terra è ricca e in grado di provvedere a tutti. La vita può essere libera e bella, ma noi abbiamo smarrito la strada: la cupidigia ha avvelenato l`animo degli uomini, ha chiuso il mondo dietro una barricata di odio, ci ha fatto marciare, col passo dell`oca, verso l`infelicità e lo spargimento di sangue. Abbiamo aumentato la velocità, ma ci siamo chiusi dentro. Le macchine che danno l`abbondanza ci hanno lasciato nel bisogno. La nostra sapienza ci ha resi cinici; l`intelligenza duri e spietati. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchine abbiamo bisogno di umanità. Più che d`intelligenza abbiamo bisogno di dolcezza e di bontà. Senza queste doti la vita sarà violenta e tutto andrà perduto. Charlie Chaplin ne « Il Grande Dittatore »L`aereo e la radio ci hanno avvicinati. E` l`intima natura di queste cose a invocare la bontà dell`uomo, a invocare la fratellanza universale, l`unità di tutti noi. Anche ora la mia voce raggiunge milioni di persone in ogni parte del mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che costringe l`uomo a torturare e imprigionare gli innocenti. A quanti possono udirmi io dico: non disperate. L`infelicità che ci ha colpito non è che un effetto dell`ingordigia umana: l`amarezza di coloro che temono la via del progresso umano. L`odio degli uomini passerà, i dittatori moriranno e il potere che hanno strappato al mondo ritornerà al popolo. E finché gli uomini non saranno morti la libertà non perirà mai. Soldati! Non consegnatevi a questi bruti, che vi disprezzano, che vi riducono in schiavitù, che irreggimentano la vostra vita, vi dicono quello che dovete fare, quello che dovete pensare e sentire! Che vi istruiscono, vi tengono a dieta, vi trattano come bestie e si servono di voi come carne da cannone. Non datevi a questi uomini inumani: uomini-macchine con una macchina al posto del cervello e una macchina al posto del cuore! Voi non siete delle macchine! Siete degli uomini! Con in cuore l`amore per l`umanità! Non odiate! Solo chi non è amato odia! Chi non è amato e chi non ha rinnegato la sua condizione umana! (sic) Soldati! Non combattete per la schiavitù! Battetevi per la libertà! Nel Vangelo di san Luca è scritto che il regno di Dio è nell`uomo: non in un uomo o in un gruppo di uomini ma in tutti gli uomini! In voi! Voi, il popolo, avete il potere di rendere questa vita libera e bella, di rendere questa vita una magnifica avventura. E allora, in nome della democrazia, usiamo questo potere, uniamoci tutti. Battiamoci per un mondo nuovo, un mondo buono che dia agli uomini la possibilità di lavorare, che dia alla gioventù un futuro e alla vecchiaia una sicurezza. Promettendo queste cose i bruti sono saliti al potere. Ma essi mentono! Non mantengono questa promessa. Né lo faranno mai! I dittatori liberano se stessi ma riducono il popolo in schiavitù. Battiamoci per liberare il mondo, per abbattere le barriere nazionali, per eliminare l`ingordigia, l`odio e l`intolleranza. Battiamoci per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso conducano alla felicità di tutti. Soldati uniamoci in nome della democrazia! Hannah, mi senti? Ovunque tu sia, alza gli occhi! Alza gli occhi, Hannah! Le nubi si disperdono! E torna il sole! Usciamo dalle tenebre alla luce! Entriamo in un mondo nuovo, un mondo più buono, dove gli uomini saranno superiori alla loro ingordigia, al loro odio e alla loro brutalità. Alza gli occhi, Hannah! L`anima dell`uomo ha messo le ali e finalmente egli comincia a volare. Vola nell`arcobaleno, nella luce della speranza. Alza gli occhi, Hannah! Alza gli occhi! » (da C. Chaplin, La mia autobiografia, Milano 1977, pp. 424-25).

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