CREAZIONE DI ARREDAMENTI IN LEGNO SU MISURA
Feodor Ingvar Kamprad, fondatore di IKEA, non era un falegname. I numeri e la storia parlano di uno degli imprenditori più futuristici di sempre, e il fatto che sia diventato uno degli uomini più ricchi di sempre lo confermano sebbene soffrisse di discalculia, ovvero la difficoltà a comprendere i calcoli, l’aritmetica, i numeri. IKEA diventa mainstream ed entra nel mercato a grande scala quando Feodor Ingvar Kamprad, da grande imprenditore e non da falegname, decide di sostituire il materiale delle sue produzione: via il legno, Ikea utilizzerà il truciolato.
Così Ikea abbasserà i costi e diventerà accessibile a tutti, in tutto il mondo, sacrificando tacitamente la qualità. Da quel giorno il mercato dell’arredamento cambiò per sempre: quel giorno segnò definitivamente il distacco tra due mondi paralleli, quello della qualità e quello della quantità. Un distacco che di anno in anno e di giorno in giorno sarebbe diventato sempre più ampio, ai limiti del non riparabile.
Oggi quel distacco è giunto al punto di far convivere due approcci differenti in un unico mondo, quello del mercato degli arredamenti in legno: da un lato le grandi e blasonate aziende il cui core business si basa sull’acquisizione di clienti e sul livellamento dei costi di produzione a discapito dei materiali; dall’altro gli artigiani e le botteghe, gli artisti del legno che lavorano su misura e non per lottizzazione. Il linguaggio moderno del mercato del mobile è fatto di brandizzazione, pubblicità e aste al ribasso che hanno nel risparmio l’unico fine, mentre un tempo il capitale veniva ottimizzato: non esistevano costi extra-tecnici se non quelli relativi alla lavorazione del legno, legno di qualità: ogni mobile veniva lavorato e creato per diventare antico e mai vecchio. Per questo motivo ancora oggi, entrando a casa dei nonni, è possibile trovare pezzi inimitabili e non ancora obsoleti, semplicemente perché il lavoro dell’artigiano rende ogni mobile unico rispetto ad un altro grazie alla lavorazione su misura e le caratteristiche del legno, e non di surrogati come il truciolato, rendono immortale ogni lavorazione.