UNIONE DEI COMUNI - IL PRESIDENTE ANTONINO GUCCIONE CHIEDE LO STATO DI CALAMITA`
Ricorda che è stato doveroso convocare l’Assemblea al fine di attivare una iniziativa forte in considerazione
dei gravi danni che hanno devastato l’intero territorio della Valle del Torto e dei Feudi. Oltre al Comune di
Vicari, che ha subito una devastazione sconvolgente, anche gli altri Comuni hanno subito danni considerevoli,
Valle del Torto e dei Feudi
per cui si rende necessario attivare le idonee iniziative per rappresentare la situazione di allarme in cui versa
tutto il territorio.
Invita quindi ad intervenire in merito per rappresentare quanto di competenza nei rispettivi Comuni.
Il Presidente Onorato manifesta la solidarietà al Comune di Vicari che è stato messo in ginocchio da una serie di
frane che hanno riguardato gran parte del territorio. Ma se Vicari ha avuto danni gravissimi non meglio stanno
gli altri Comuni dell’Unione, nel Comune di Castronovo di Sicilia sono state smantellate e rese impraticabili
tutte le strade, anche di primaria importanza. Su questo contesta la Provincia che dovrebbe essere preposta ad
attivare interventi sulla viabilità ma non è nelle condizioni di assicurare alcunché. Il Comune è dovuto
intervenire in modo sostitutivo per cercare di tamponare le emergenze sobbarcandosi dei costi. Il territorio è
collassato ed abbandonato a se stesso senza che vi sia un minimo di strategia di interventi. Purtroppo qualunque
iniziativa venga attivata lo scenario non è confortante. L’unica cosa che si può fare in considerazione della
inadempienza degli organi preposti è quella di far senti forte la voce di tutti i Sindaci del territorio, sperando
che abbia una adeguata cassa di risonanza e solleciti i necessari interventi da parte delle autorità regionali e
centrali dichiarando la stato di calamità. Che ben venga quindi l’attuale iniziativa che si aggiunge a quella che i
singoli comuni hanno già posto in essere.
L’Assessore del Comune di Roccapalumba , delegato dal Sindaco a presenziare all’assemblea, riferisce che
anche il Comune di Roccapalumba ha segnalato alla Protezione Civile i danni subiti nel proprio territorio.
Il Presidente del Consiglio Comunale di Lercara Friddi Sig.ra Chisesi condivide quanto già espresso e
sollecita una iniziativa unitaria per evidenziare la grave situazione di dissesto ambientale segnalando anche
l’aggravio dell’IMU agricola che si va a sommare al disastro dei territori agricoli. Al disastro ambientale si
aggiunge la vessazione di una tassa sui terreni agricoli IMU che è assolutamente iniqua ed invita quindi a
sostenere idonee iniziative per la eliminazione della stessa.
Il Presidente condivide e auspica che anche in questa circostanza come già fatto in precedenza, venga data
menzione sulla necessità di ritenere l’IMU agricola una tassa iniqua da abrogare.
Il Consigliere Galbo manifesta la solidarietà ai cittadini che hanno subito danni a Vicari, la situazione, come
risaputo è disastrosa, il Comune con i suoi organi si è attivato predisponendo una relazione dettagliata sui gravi
danni. L’Unione fa bene a solidarizzare con tutto il territorio.
Il Presidente del Consiglio Comunale di Alia Sig. Cocchiara ritiene l’iniziativa importante anche perché da
l’occasione per chiarire un equivoco della politica. I Comuni sono costretti ad operare in uno stato di incertezza
e di precarietà, anche perché vi è una mancanza di interlocutori sia regionale che nazionali. Invita l’Assemblea
ed il Consiglio Direttivo a prendere coscienza dell’importanza che può rivestire l’Unione in questo momento
estremamente precario per il territorio.
Si dà atto che entra il consigliere Verentino. Presenti n. 10
Il Consigliere Disparti si associa nell’affermare che oltre alla richiesta dello stato di calamità naturale è
necessario chiedere la non applicabilità dell’IMU agricola in questi territori devastati.
Il Consigliere Fantauzzo porta i saluti dell’Amministrazione Comunale di Valledolmo e fa presente che il
Comune di Valledolmo ha già segnalato i danni avuti nel proprio territorio compresi i danni che si sono
verificati nel parco eolico. Segnala l’assoluta assenza della Provincia e della Protezione Civile.
Dopo ampio ed esauriente dibattito:
L’ASSEMBLEA
Preso atto delle abbondanti e persistenti piogge che si sono verificate nei mesi di gennaio/febbraio e marzo c.a.
hanno causato ingenti danni in tutti i Comuni facenti parte dell’Unione;
Dato atto che le frane, i cedimenti, gli smottamenti e quant’altro consequenziale alle precipitazioni di cui sopra
hanno prodotto ingenti danni alle colture con conseguente perdita di produzione;
Considerato che la gravità dei danni, ancora da quantificare, richiede l’adozione di provvedimenti straordinari al
fine di fronteggiare le emergenze venutesi a creare;
Dato atto che sussistono i presupposti per richiedere lo stato di calamità naturale in tutto il territorio dell’Unione
dei Comuni “Valle del Torto e dei Feudi”;
Dato atto altresì che in un contesto del genere è quanto mai doveroso chiedere l’abrogazione dell’IMU sui
terreni agricoli, o quanto meno l’esenzione nei termini di legge
Con votazione palese unanime resa da n. 10 consiglieri presenti e votanti
DELIBERA
1. Per le ragioni e considerazioni espresse in premessa, richiedere alle autorità competenti la dichiarazione
dello stato di calamità naturale per il territorio dell’Unione dei comuni “Valle del Torto e dei Feudi” a
seguito dei persistenti fenomeni piovosi che si sono verificati nel periodo gennaio/febbraio/marzo che
hanno causato ingenti danni al territorio, alle coltivazioni agricole, alla viabilità e ai servi in genere.
2. chiedere altresì l’abrogazione dell’IMU sui terreni agricoli, o quanto meno l’esenzione nei termini di legge
per tutti i territori interessati alla devastazione ambientale causata dai persistenti negativi eventi climatici.
3. Trasmettere il presente atto deliberativo, per opportuna conoscenza e per gli eventuali provvedimenti di
competenza ai presidenti dei consigli comunali di tutti i comuni facenti parte dell’Unione.
4. Trasmettere il presente atto deliberativo per il riconoscimento dello stato di calamità naturale, alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla Presidenza della Regione Sicilia, all’Assessorato Regionale
Infrastrutture, a Sua Eccellenza Prefetto di Palermo e al Dipartimento regionale della Protezione Civile