Acqua di casa mia campagna per incentivare l`uso di acqua corrente promossa da ASCC e IPERCOOP Sicilia in collaborazione con AMAP di Palermo.
Ieri si è tenuta la conferenza stampa di Ipercoop Sicilia con il suo amministratore delegato Lucio Rossetto, di Amap con il presidente Vincenzo Costantino e ASCC (associazione siciliana consumo consapevole) con il suo responsabile per le politiche sociali Giovanni Pagano, per presentare la campagna “Acqua di casa mia” che le tre organizzazioni stanno portando avanti per favorire ed incentivare l`uso di acqua corrente. Pur essendo difficile il calcolo del costo dell`acqua di rubinetto si stima un costo in Italia di 1,20 euro da dividere per mille litri mentre a Parigi si parla di 3 euro, a Berlino 4 euro e, addirittura a Copenaghen 6 euro. Questa iniziativa dunque e` un`occasione per valorizzare il lavoro che c`e` dietro alla distribuzione dell`acqua del rubinetto. In Italia vengono prodotti 12 miliardi di litri di acque imbottigliate, con l`utilizzo di oltre 350.000 tonnellate di Pet e l`emissione di quasi un milione di tonnellate di CO2. Il costo dell`acqua in bottiglia, oltretutto, è estremamente elevato anche 0,70-0,75 euro per unità.
Gli Italiani bevono una media di 195 litri a testa all’anno di acqua minerale (primi in Europa e terzi nel Mondo, dietro agli Emirati Arabi e al Messico), dalle fonti alla tavola il trasporto dell’acqua mette in movimento nel nostro paese ogni anno qualcosa come 480.000 tir (messi uno accanto all’altro formano una fila di 8000 km, un viaggio andata e ritorno Roma-Mosca). Se poi dall’acqua soltanto bevuta si arriva all’acqua consumata (per mangiare, lavare, far funzionare siti produttivi e agricoli etc) si scopre che ogni Italiano usa al giorno 237 litri d’acqua (uno Statunitense 425, un Francese 150, un abitante del Madagascar 10).
La nostra comunque non è una campagna “contro” ma ha l’obiettivo di dare ai consumatori tutti gli elementi necessari per fare scelte consapevoli. L`ambiente è una risorsa non illimitata e come l’acqua stanno al primo posto nelle preoccupazioni condivise dei cittadini ed è a questa preoccupazione che vogliamo dare una risposta, senza dimenticare gli effetti che una scelta o l’altra possono generare sui bilanci familiari. L`imbottigliamento e il trasporto su gomma di 100 litri d’acqua che viaggiano per 100 km (ma mediamente ne fanno di più) producono emissioni almeno pari a 10 kg di CO2. Se invece si sceglie l’acqua di rubinetto per ogni 100 litri erogati si emettono circa 0,04 kg Un rapporto di 1 a 250. Altra strada è poi quella di scegliere
acque minerali vicine, così da limitare il trasporto su gomma (sulle nostre autostrade viaggia ancora l’82% dell’acqua minerale).
Nel corso della conferenza stampa è intervenuto il Presidente dell`Amap Ing. V. Costantino che ha dichiarato “E’ molto importante riscoprire il valore dell’acqua e conoscerne appieno le sue caratteristiche, specialmente quelle dell’acqua erogata dai pubblici acquedotti che, dopo i dovuti trattamenti di potabilizzazione e di controllo, viene messa a disposizione dei Cittadini. Quindi, far conoscere le caratteristiche dell’acqua erogata dai Gestori dei servizi idrici, come l’Amap S.p.A. sta facendo, mette i Cittadini nella condizione di poter operare una scelta consapevole attraverso il confronto con le acque minerali presenti nel mercato, e ciò vale sia in termini di qualità che di spesa”.
Intervenendo Giovanni Pagano responsabile per le politiche sociali dell`ASCC ha sottolineato che: ”L’Associazione Siciliana Consumo Consapevole ha subito sposato l’iniziativa promossa da Coop e Federutility perché riteniamo rappresenti una opportunità per incidere nelle abitudini di consumo su un aspetto che merita particolare attenzione. Il consumo di acque minerali, spesso provenienti da fonti molto distanti, costituisce un costo sia economico che soprattutto ambientale che nella quotidianità delle famiglie andrebbe ripensato e razionalizzato. Inoltre il difficile momento di crisi economica che la nostra società sta attraversando può rappresentare una opportunità per ripensare i consumi in una direzione maggiormente sostenibile”.
“La campagna “Acqua di casa mia” - ha affermato Lucio Rossetto Amministratore Delegato di Ipercoop Sicilia - non vuole risolvere definitivamente il problema dell’inquinamento ambientale legato alla distribuzione delle acque minerali, ma si propone di dare ai nostri consumatori tutti gli elementi necessari per operare scelte consapevoli. Di fronte ad un’opportunità di risparmio e di tutela dell’ambiente, Coop non si fa guidare da esigenze commerciali, ma promuove un’iniziativa che è in linea con i propri valori e la propria missione ultima”.