BRACCONIERI DENUNCIATI DAI CARABINIERI SORPRESI CON CAPI DI SELVAGGINA ABBATTUTI DI SPECIE PROTETTA.
Proseguono i servizi predisposti della Compagnia Carabinieri di Bagheria finalizzati a contrastare il dilagante fenomeno del bracconaggio nelle aree montane dell’entroterra e delle riserve.
E’ proprio nel corso di tale contesto che i Carabinieri della Stazione di Baucina hanno sorpreso due bracconieri, con due esemplari appena abbattuti, nascosti all’interno dell’autovettura.
I due compagni di merenda sono stati denunciati in stato di libertà e si identificano in: D.P.g., 50enne di Baucina, e F.a., 55enne di Ciminna, entrambi già noti alle forze dell’ordine per aver commesso reati inerenti la caccia abusiva di fauna selvatica.
A seguito di un controllo effettuato nelle prime ore del mattino, in Ciminna, i Militari dell’Arma hanno infatti rinvenuto, occultati nel bagagliaio dell’autovettura su cui viaggiavano, due animali selvatici appena abbattuti, ovvero un cinghiale - per la quale la caccia è al momento vietata - ed un daino. Quest’ultimo, proprio della specie protetta non cacciabile appartenente alla famiglia dei cervidi, reintrodotta in Sicilia negli anni ‘80 dall’Azienda Foreste Demaniali, poiché estintasi alla fine del 19° secolo, ed attualmente presente solo in alcune aree demaniali riservate della Sicilia quali il Parco delle Madonie ed il Bosco di Ficuzza.
Ed infatti, dai primi accertamenti esperiti dai Carabinieri, le due prede sarebbero state cacciate proprio nell’area della riserva di Bosco Ficuzza, ricca di fauna selvatica e specie protette.
Oltre ai due capi abbattuti, i Carabinieri hanno sequestrato ai “cacciatori di frodo”, fari portatili ad alto potenziale, attrezzature, abbigliamento mimetico e vario munizionamento compatibile con quello utilizzato per abbattere le prede, per la cui detenzione D.P.g. è stato deferito in stato di libertà.
I due capi abbattuti, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria di concerto al medico veterinario, poiché non vi è la tracciabilità degli esemplari è stata disposta la distruzione a mezzo fuoco a cura di una ditta specializzate del palermitano.
Sono in corso indagini, finalizzate al rinvenimento delle armi utilizzate per la battuta di caccia e nel corso delle perquisizioni consistenti in nr. 6 coltelli ; nr. 21 cartucce calibro 12 inesplose ed un caricatore per pistola calibro 7,65.
Palermo, 16 ottobre 2014