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IT ALIA REDAZIONE IT ALIA REDAZIONE Pubblicato il 13/10/2014
CATANIA - Società Catanese Amici della Musica presenta
Premio Bellini d’oro – XXIX edizione a Daniela Barcellona, mezzosoprano

e John Osborn, tenore  Orchestra e coro del Teatro Massimo Bellini Gaetano Costa, maestro del coro Alessandro Vitiell

CATANIA - Società Catanese Amici della Musica presenta Premio Bellini d’oro – XXIX edizione a Daniela Barcellona, mezzosoprano e John Osborn, tenore Orchestra e coro del Teatro Massimo Bellini Gaetano Costa, maestro del coro Alessandro Vitiell

CATANIA - Ventinove edizioni, quarantasei anni, sessanta premiati. Forte di una tradizione che lo rende il più antico riconoscimento istituito in Italia in onore di un musicista, il Premio Bellini d’oro incorona quest’anno due stelle della scena lirica internazionale, il mezzosoprano Daniela Barcellona e il tenore John Osborn. Fiore all’occhiello della programmazione della Società Catanese Amici della Musica, che ne promuove e coordina l’assegnazione, la cerimonia di consegna del Premio avrà luogo mercoledì, 15 ottobre 2014, alle ore 20,30, nella sede più consona per l’evento, lo scrigno dorato del Teatro Massimo Bellini di Catania, reso disponibile grazie alla sensibilità del suo presidente, il Sindaco di Catania Enzo Bianco, e della sovrintendente, Rita Gari Cinquegrana. Per la prima volta nella sua storia, inoltre, la manifestazione sarà ospitata nel più ampio cartellone del Bellini Festival, la rassegna ideata, fondata e diretta sin dal 2009 da Enrico Castiglione. Preludio alla consegna dell’ambito riconoscimento, il concerto sinfonico-corale vedrà la partecipazione, insieme ai due artisti premiati, dell’Orchestra e del Coro del Teatro Massimo Bellini, la prima diretta dalla bacchetta di Alessandro Vitiello, il secondo guidato da Gaetano Costa, che per l’occasione debutta nel suo nuovo incarico di maestro del coro. Autentica, vibrante festa della musica nel segno del Cigno, la locandina della serata si aprirà e concluderà nel segno del capolavoro belliniano, Norma, del quale verranno proposti ampi estratti; ma annovera anche pagine, tra le più celebri, tratte da Nabucco e Il trovatore di Giuseppe Verdi, Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea. Per partecipare al concerto, come di consueto offerto alla cittadinanza, occorre premunirsi dei biglietti di ingresso, in distribuzione al botteghino del Teatro a partire da martedì, 14 ottobre (ore 9,30-12,30).


L’albo d’oro, in cui quest’anno verranno iscritti i nomi di Daniela Barcellona e John Osborn, vanta presenze tra le più autorevoli della storia dell’interpretazione belliniana: da Montserrat Caballé a Joan Sutherland, da Edita Gruberova a Cecilia Bartoli, da Luciano Pavarotti a Giuseppe Di Stefano, da Vittorio Gui a Gianandrea Gavazzeni a Riccardo Muti. Per questo il Premio, che dal 1968 viene assegnato a personalità di spicco della scena lirica, è diventato momento di osservazione privilegiato sulla lezione e sull’esegesi belliniana, declinata sui palcoscenici del mondo intero. E in quest’ottica perfettamente si collocano gli artisti che verranno premiati quest’anno. Nata a Trieste ma di origini siciliane, Daniela Barcellona da un ventennio figura come presenza di riferimento del panorama internazionale, in un repertorio che spazia dal periodo barocco al tardo Ottocento. Personalità eclettica, già insignita del Rossini d’oro nel 2002, il mezzosoprano ha esaltato la scultorea eleganza neoclassica del personaggio di Romeo, nei Capuleti e i Montecchi belliniani, interpretandoli a Las Palmas, Lima e Bilbao come all’Opéra di Parigi e al Festival di Salisburgo; ed è stata appassionata, trascinante Adalgisa in Norma da Palermo a Tel Aviv, da Macerata al Regio di Parma, dove ha cantato la prima esecuzione della nuova edizione, curata sulle fonti originali da Maurizio Biondi. Arriva invece dall’Iowa il tenore statunitense John Osborn, giovanissimo vincitore delle audizioni del Metropolitan di New York, nel 1994, da cui ha spiccato il volo per una brillante carriera internazionale. Partner privilegiato di Cecilia Bartoli, Obsorn ha privilegiato invece il primo Ottocento italiano e francese: per la sua interpretazione dell’Otello di Rossini ha appena ricevuto l’International Opera Award 2013 per la migliore produzione d’opera dell’anno. Le opere di Bellini occupano un posto di primo piano nel suo repertorio, sin da quando, nel 2009, ha debuttato Arturo Talbo nei Puritani alla Nederlandse Opera; ma dell’estremo capolavoro belliniano ha anche interpretato a St. Louis la versione per due tenori, interpretando questa volta il ruolo di Riccardo Forth. Ma è con Norma che Osborn ha fornito un contributo degno di nota, restituendo a Pollione la vocalità di tenore contraltino, propria del primo interprete, Domenico Donzelli. La sua interpretazione al Festival di Salisburgo, al fianco del talento ulcerante di Cecilia Bartoli, ha acceso un dibattito – tuttora aperto – sulla corretta prassi esecutiva dell’opera: un dibattito al quale il Premio Bellini d’oro intende così dare il proprio contributo, stimolando e auspicando ulteriori sviluppi suggellati dal confronto con la scena.

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