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IT ALIA REDAZIONE IT ALIA REDAZIONE Pubblicato il 23/07/2012
GANGI, IL BORGO SVELA I SUOI SEGRETI D’ARTE. CRIPTA PRETI E CHIESE FRUIBILI SINO A SETTEMBRE

GANGI, IL BORGO SVELA I SUOI SEGRETI D’ARTE. CRIPTA PRETI E CHIESE FRUIBILI SINO A SETTEMBRE

Il borgo di  Gangi  svela i suoi segreti grazie al progetto: “Arte nelle chiese 2012”. E’ stata sottoscritta, nei giorni scorsi, la convenzione tra il comune di  Gangi  e la parrocchia di San Nicolò per la fruizione turistica dei Beni Culturali Ecclesiali.
L’iniziativa mira a rendere fruibili, fino al 30 settembre, tutti i beni e le emergenze architettoniche del borgo più bello d’Italia grazie al progetto di servizio civile nazionale “Tutela e promozione del patrimonio storico artistico e culturale” che impegna giovani volontari per consentire la conoscenza delle innumerevoli opere d`arte presenti a Gangi.
La convenzione prevede l’apertura della chiesa della Badia e della Madonna della Catena, da martedì a domenica, dalle 10 alle 12.30 e dalle ore 17.30 alle 20. Per la Chiesa di San Nicolò in particolare per visitare l’annessa Cripta dei “Preti morti” che sarà fruibile da martedì a domenica, dalle 10 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 18,30, grazie ad alcuni volontari della parrocchia di san Nicolò, è previsto un ticket d’ingresso di 50 centesimi per i residenti, 2 euro per non residenti, 1 euro per gli studenti e per gli over 65, sconto per le comitive e ingresso gratuito per i bambini fino a 10 anni e per i diversamente abili.
Nella singolare sepoltura si trovano le spoglie di un centinaio di sacerdoti. I corpi, molti perfettamente conservati, risalgono al Settecento e sono simili a quelli esposti nelle Catacombe del convento dei frati Cappuccini di Palermo. Un ambiente unico con le nicchie che conservano un centinaio di corpi mummificati la particolarità, unica del genere in Sicilia, è rappresentata dalle maschere mortuarie di alcuni dei prelati realizzate per una migliore conservazione. E ancora sopra ogni nicchia, per il riconoscimento dei preti, vi è apposta una targhetta con nome, data del decesso e un sonetto composto dall`abate e poeta gangitano Giuseppe Fedele Vitale, che ne sintetizza l`operato durante la vita terrena.
“Il nostro intervento – dichiara il sindaco Giuseppe Ferrarello - vuole riportare all`attenzione una serie di monumenti storici, alcuni anche di pregevole valore architettonico, la vera missione grazie anche alla collaborazione di don Pino Vacca è quella rendere fruibili piccoli pezzi che hanno un grande valore artistico e culturale nella storia dell’Italia”.

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