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IT ALIA REDAZIONE IT ALIA REDAZIONE Pubblicato il 05/02/2025
IL MISTERO DEL TESORO DELLA GROTTA DELLA URFA “LA DEA ALATA” (di Gaetano Rifugiato)

IL MISTERO DEL TESORO DELLA GROTTA DELLA URFA “LA DEA ALATA” (di Gaetano Rifugiato)

di Gaetano Rifugiato :

IL MISTERO DEL TESORO DELLA GROTTA DELLA URFA
“LA DEA ALATA”

“Un affascinante viaggio nel tempo alla scoperta di uno dei più grandi misteri archeologici e sacri dell’umanità”

Alcuni cenni dal libro :

Dopo l`incontro con il turista tedesco cominciai a vedere le "Grotte" sotto un`altra luce, eliminando l`immagine rurale e mettendo in risalto l`aspetto architettonico; volevo saperne di più.
Mi recai presso l`Assessorato Regionale per il Territorio.
Lì una gentile funzionaria ascolto con interesse quello che avevo da dire e poi mi spiego: il nome di Urfa era il termine arcaico che poi fu italianizzato in Gulfa.
Le "Grotte della Gulfa " facevano parte del patrimonio nazionale ma non di quello regionale e per tale motivo erano rimaste dimenticate dalle istituzioni.
La causa aveva origine da un`omissione da parte di tutti i sindaci succedutisi, nel comune di Alia, sin dagli anni venti del secolo scorso.
Frugando fra tante carte, la funzionaria tirò fuori una legge del periodo fascista che imponeva ai sindaci nel cui territorio ricadevano beni di carattere archeologico, monumentale e simili di denunziare tali beni nei demani regionali.
Tale legge, non essendo mai stata revocata, era ancora valida; un comma chiariva: "..in caso di omissione da parte dei sindaci, qualunque privato cittadino poteva segnalare la presenza dei beni e farli inserire nel demanio regionale.
" La funzionaria mi passò un foglio di carta protocollo e mi disse di farlo; da quel momento le "Grotte della Gulfa" (per noi Urfa, poi vedremo perché) ritornarono fruibili per tutti i cittadini,
La soprintendenza regionale incaricò il comune di Alia di ripristinare il complesso architettonico; furono tolti animali e fieno, vennero abbattuti i muri interni ed il soppalco, porte e finestre e le "Grotte" ritornarono all`aspetto che si vede attualmente.
Era il 1972, per il complesso architettonico rupestre più imponente del Mediterraneo iniziò una nuova era.

Note:
Nell`elaborazione dei contenuti di questo libro si è dato molto rilievo alle singolarità presenti nel territorio, molte rilevate per la prima volta, e per le quali è necessario approfondirne la conoscenza con campagne di scavo mirate, al fine di confermare quanto qui supposto.
Tuttavia, quanto riportato in questo libro è stato verificato con gli strumenti e le conoscenze disponibili.
Il quadro che ne emerge è quello di un contesto archeologico molto antico, con peculiarità uniche e risvolti sorprendenti tali da suggerire una urgente tutela dei beni oggetto dello studio tramite il loro inserimento fra i beni patrimonio dell`umanità con tutela Unesco.

Le "Grotte della Urfa" o "Grotte della Gulfa" sono cavità scavate nella roccia arenaria le quali, nate come tomba regale, hanno subito, nel tempo rimaneggiamenti e cambi di destinazione d`uso.

L`autore ha sempre avuto un`attenzione particolare verso questo monumento, con la consapevolezza che si tratti di un unicum storico non adeguatamente studiato e valorizzato.

Per inquadrarne il contesto storico ha effettuato ricerche, non solo in situ, ma anche nel territorio circostante;
il risultato ha permesso di formulare ipotesi innovative, confortate da contestualizzazioni e ritrovamenti, che meritano ulteriori approfondimenti.
azioni e ritrovamenti, che meritano ulteriori approfondimenti.

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