La Sicilia farà parte del “Camino Maltés”:toccherà i Nebrodi e le Madonie
La Sicilia, terra in cui è forte il culto di San Giacomo, ufficialmente, farà parte del cosiddetto “Camino Maltés” che partendo da Malta, dopo circa 3.600 km, raggiungerà Santiago di Compostella, in Spagna nella regione della Galizia.
Il nuovo cammino si aggiunge a quelli percorsi annualmente da miglia di pellegrini che si recano a pregare nel luogo ove, secondo tradizione è seppellito l’Apostolo San Giacomo il Maggiore.
Il “Camino Maltés”, che include anche la Sardegna, è stato presentato nei giorni scorsi dal ministro della Cultura maltese Owen Bonnici e dal ministro degli Esteri Ian Borg.
In Sicilia, i pellegrini, dopo lo sbarco Pozzallo, raggiungeranno Caltagirone e da qui, lungo il tratto del Cammino di San Giacomo in Sicilia, ideato da Totò Trumino dell’associazione Borgo San Giacomo di Piazza Armerina, raggiungeranno Capizzi, sui Nebrodi, a seguire fino a Gratteri, percorreranno tratti del Cammino delle Stelle, inaugurato dall’Associazione Jacopea nel lontano 2009, infine, i pellegrini, percorrendo sentieri delle basse Madonie e della Conca d’Oro, dopo circa 400 km e 20 giorni di cammino, arriveranno a Palermo.
Salutata la Sicilia, le fatiche dei pellegrini proseguiranno in Sardegna e sbarcati a Barcellona si andrà verso la meta finale di Santiago di Compostella.
“Importante e ambizioso progetto che collega le isole mediterrane a Santiago. Per quanto riguarda le Madonie il cammino passerà da importanti luoghi sacri e paesi ricchi di storia e tradizioni, come Gangi e Castelbuono, Geraci Siculo e le Petralie. Collaboreremo alla buona riuscita del progetto che ha come punto di riferimento in Sicilia Totò Trumino” – dice Giacomo Franchina, presidente dell’Associazione Jacopea-, con l’ambizione di tracciare una rete di percorsi che colleghino gli altri importanti centri della Sicilia Jacopea, come ad esempio Messina e Galati Mamertino al “Cammino Maltese”.
Il Cammino di Santiago trae origine dalla venerazione per San Giacomo il Maggiore, primo, fra i dodici apostoli di Gesù, ad essere stato martirizzato per la sua adesione alla fede cristiana. Intorno al 42 d.C., egli trovò infatti la morte per decapitazione su ordine dell’allora re della Giudea, Erode Agrippa.
In seguito, secondo tradizione, gli altri apostoli riuscirono a trafugare il corpo del Santo e attraversarono tutto il Mediterraneo sino a giungere sulle coste della moderna Galizia, sbarcando esattamente presso il porto dell’attuale cittadina di Padrón, allora chiamata Iria Flavia. Da qui in poi, per gli otto secoli successivi, si persero le tracce delle spoglie del Santo, fino a quando, intorno all’813 d.C, un eremita di nome Pelayo, seguendo una stella particolarmente luminosa, giunse ai piedi del monte Libradòn.
Qui scoprì un tumulo e, dopo aver informato il vescovo della zona Teodomiro, ai resti venne attribuita l’identità dell’Apostolo e di due suoi discepoli, Teodoro e Attanasio. Su questa leggenda si basa una delle teorie sull’origine del nome della città di Santiago di Compostela: è infatti da questo campo indicato dalle stelle che avrebbe origine il nome Compostela.
ll Cammino di Santiago di Compostela ha attraversato e attraversa la storia d’Europa da molto tempo ed è quindi inevitabile che le sue radici, benché affondino nella storia, siano avvolte nella leggenda. Questi due aspetti hanno alimentato il mito del Cammino come percorso dall’inestimabile valore spirituale quanto culturale, contribuendo a forgiare l’immagine e il significato che gli attribuiamo oggi. Fonte internet
Nel 1.987 il Consiglio d’Europa ha dichiarato il pellegrinaggio “Primo Itinerario Culturale dell’Europa” e l’UNESCO “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.
La riscoperta religiosa si deve a papa Giovanni Paolo II che nel 1982 si recò a pregare sulla tomba di San Giacomo.
fonte : Redazione Madonielive