Quando un errore è...rimediabile ?
Nel 1977 ricevetti l’incarico di dirigere una finale di un campionato della Lega Nazionale C/R Sicilia tra due squadre titolate della nostra Regione. Fu una gara alquanto impegnativa che richiese attenzione e concentrazione, come tutte le gare arbitrate con responsabilità. A 5’ minuti dalla fine concessi un calcio di rigore per una trattenuta plateale in area, (il cosiddetto fallo da ultimo uomo). In passato si concedeva esclusivamente il penalty, la sanzione applicata per l’infrazione commessa e non si ricorreva al provvedimento disciplinare nei confronti del colpevole. Pertanto, realizzato il rigore, si sbloccava il risultato (0-1). Trascorsi 2’ minuti, nell’area opposta due calciatori vennero a contatto e l’attaccante eccentuando la caduta, cadde a terra. Pensai subito ad un atteggiamento strategico agito nei miei confronti per raggiungere la parità del risultato. Allora intervenni fermando il gioco e ammonendo il calciatore per simulazione, assegnandogli cosi un calcio di punizione contro. La gara si chiuse con il risultato di 0-1 tra le contestazioni dei perdenti ! Nel lontano 77 non esistendo internet, né video, né immagini immediate, l’unico mezzo disponibile rimaneva la telecamera VHS. Dopo due giorni, non per caso, mi mostrarono il video di quanto accaduto da due angolazioni diverse di ripresa, evidenziando il fallo da rigore non concesso. Con rammarico inconsapevole, in quel momento presi atto del calcio intenzionale al ginocchio subito dal calciatore . A causa di questo involontario errore di osservazione e di valutazione la squadra perse la coppa e la gara. I fatti accaduti e narrati e da me vissuti mi inducono ad una inevitabile riflessione di considerare “ l’errore “ un maestro delle nostre azioni e come tale non va ripetuto ma...rimediato con un comportamento più consapevole e più responsabile e come tale costruttivo per se stessi e per gli altri. 05/07/2019 Giacomo Cannici