Lettera ad un amico…
Ci sono tantissimi modi per finire, tantissimi modi per lasciare questa vita e abbracciare il grande mistero della morte. Un vita di lotte, di sacrifici, di rinunce, di speranze, di gioie e di dolori. Il lavoro e le sue pene, la famiglia, il dono di un figlio. Le altalene di un lavoro sempre in bilico, precario, pressante, duro e logorante. Gli inganni della politica e di un mondo sempre meno attento a te, alle tue paure, a tuo figlio, ormai uomo, abbandonato così come fecero con te 5 anni fa quando l’egoismo ha voluto toglierti l’unica fonte di sostentamento. Lo scorso anno, poi, la morte ha voluto con sé la tua compagna. Da solo con tuo figlio a condividere ansie e preoccupazioni ti sei sentito sconfitto dalla vita, hai lottato e lo hai fatto da UOMO ma hai combattuto da solo perché quando si arriva con l’acqua alla gola non esistono più le pacche sulle spalle, si rimane soli… Dicono che hai tentato di uccidere tuo figlio e che poi ti sei tolto la vita ma lo dicono per giustificarsi. Il buon Dio sa bene che sei stato assassinato, tu come tantissimi altri padri di famiglia portati alla disperazione da un sistema marcio sino al midollo che prova più considerazione per un cane che per la disperazione di un uomo. Tutte queste vittime pesano sulle loro coscienze, ammesso che ne abbiano una!! Che il Signore ti abbia in Gloria e ti riservi il posto che spetta ai martiri. Amen