Le chiamano BUFALE e spesso trovano chi li trascina a pascolare nei ca
Le chiamano BUFALE e spesso trovano chi li trascina a pascolare nei campi di quell`immenso condominio che sono i "SOCIAL". In un paese dove dicono che più di mezzo milione di persone sono analfabete e pare che oltre il 40 per cento della popolazione totale (per sommi capi 25 milioni) non capisce cosa legge, vi lascio immaginare che rigogliosi pascoli di "pollici alzati". Accingendosi a navigare, capita spesso di imbattersi in Post che evidenziano fatti di cronaca seguiti da processi sommari imbastiti da firme "indecenti", suffragate da supposte prove schiaccianti, che spesso si arenano in bassi ma talmente bassi fondali che farebbero impallidire chiunque, ma non certo chi a priori li ha sentenziate e chi si prodiga (per ignoranza o con maliziosa leggerezza) a divulgarli. Costoro, pur di remare contro corrente non si fanno scrupolo di trascinare all`insabbiamento anche chi nell`evidenza delle evidenze si trova ad essere spettatore involontario di qualcosa di così visibilmente invisibile a cui nemmeno il più acuto dei detective riuscirebbe a dare un seguito logico. Nel vortice, spesso, riescono anche a trascinare chi si troverà a vagliare, sbrogliare e giudicare il groviglio venutosi a creare. Allora fioriscono accuse che resteranno indelebili in menti labili, poiché nell`arco di un tempo infinitamente breve scompariranno alla vista dei disattenti lettori lasciando bollicine di avvelenata adrenalina contro politici, giudici, forze dell`ordine, ordini professionali, istituzioni, per poi insinuarsi tra i paesani, vicini di casa, condomini, ed arrivare a toccare a volte anche i familiari. Allora attenzione a come e cosa leggiamo. Fermiamoci un attimo a riflettere prima di dare il nostro consenso. "E un pollice alzato in questo mondo di segni spesso lo è". Tanti o per meglio dire troppi (figli di un`esistenza avvelenata) li ambiscono per trovare visibilità a qualunque costo incuranti delle zaffate acidule che emanano e spargono in questa grande "ragnatela" che è il Web. Un caro saluto a tutti.
Dietro queste pubblicazioni vi sono, quasi sempre, soggetti che speculano sull’enorme numero di clic che arrivano da facebook ottenendone vantaggi in termini economici. Quindi vai con le Bufale e con i post finto-religiosi di cui parlavo qualche tempo fa Se lo ami condividi e scrivi amen. Ultimamente, tanto per riderci sopra, una donna di 94 anni ha partorito un bambino all’Ospedale di Napoli per intercessione di San Gennaro. La stessa donna ha ri-partorito a novembre però stavolta all’Ospedale di Palermo per intercessione di Santa Rosalia.
E’ chiaro che non è mia intenzione criticare nessuno, talune volte ci si imbatte in queste bufale credendole vere! Il problema è di facebook che poco si occupa di filtrare i contenuti trovando evidentemente più gratificante, economicamente parlando, lasciare fare senza regole.
Se si fa un piccolo salto indietro ci si ricorderà di quanto era complessa e costosa la comunicazione un tempo!. Una telefonata costava un’occhio, una lettera non arrivava mai! Oggi con i mezzi di cui l’uomo dispone dobbiamo trovarci dentro quest’immensi condomini (come li chiami tu) a cercare di trovare un senso del perché ci stiamo dentro, a farci spazio tra post assurdi di gente convinta che, sol perché si trova su facebook, deve condividere tutta la propria esistenza cadendo spesso nel banale. Di controparte ci si accorge come l’utenza “attiva” (che pubblica e partecipa) sia sparita dai siti pubblici, tra questi assarca ma il fenomeno è globale…tutti migrati su facebook.
Calogero mi suona come avere un negozio dove hai sempre accolto con garbo i tuoi clienti, hai scelto prodotti di qualità, li hai rispettati nel vero senso della parola, hai investito per valorizzare e migliorare il territorio… e loro? Aprono un centro commerciale e ti abbandonano! Per fortuna il paragone non è del tutto vero…dalle nostre parti non si vende nulla…si mettono in discussione argomentazioni della nostra terra e lo si fa pubblicamente. Quanto pubblicato su assarca, così come su tutti i siti pubblici, entra negli indici dei motori di ricerca ( es: google ) aprendo alla possibilità vera e reale di vedere le proprie pubblicazioni lette da soggetti che potrebbero trovare interessante quel contenuto intervenendo, se trattasi di una segnalazione per un disservizio, oppure visitando la nostra terra se la pubblicazione ha finalità turistiche.
Con questo non voglio criticare nessuno, ognuno col proprio tempo può fare quel che vuole. E’ giusto aggiungere che non tutti pubblicano banalità su facebook ma, ahimé nell’arco di pochissimi minuti anche la sane pubblicazioni spariscono sepolte da accozzaglie di “babbitudini” per la serie l’importante che ho pubblicato qualcosa.
Sarebbe il caso di riflettere su quel che si fa e piuttosto che farsi manipolare da coloro che si arricchiscono con il LIKE facile impegnarsi a prendere le distanze da un mondo che, come dice quella canzone, ci ha portato più a condividere che a vivere la vita!
Grazie Calogero per esserci e per le tue preziose pubblicazioni.