Voci Siciliane

TICLI ENRICO TICLI ENRICO Pubblicato il 12/01/2014
Ridateci Dignità

Ridateci Dignità

Ho appreso con grande soddisfazione, lo dico come italiano, l`acquisizione del 100% di Chrysler da parte di Fiat. Suonano di buona speranza anche alcune parole successive all`accordo pronunciate dall`Amministratore Delegato del Gruppo Sergio Marchionne: "Basta cassa integrazione e rilancio l`Alfa". Qualcuno critica la liquidità di Fiat Group qualcun altro tranquillizza ma, da ex dipendente, posso solo sperare per i miei colleghi italiani, ancora in forza al gruppo, di avere un futuro senza doverlo condividere con lunghissimi periodi di cassa integrazione. Come diceva qualcuno "Se va bene la Fiat va bene l`Italia", quindi ancora complimenti tenendo comunque le dita incrociate. Voglio sottolineare, però, quella che mi suona come una beffa in tutta questa vicenda. Ma per arrivare a tutto questo era necessaria solo la chiusura dello Stabilimento Fiat di  Termini Imerese ? Sembra paradossale ma non mi pare che il gruppo abbia compiuto altre scelte strategiche o tagli di alcun tipo. E` come se non chiudendo lo Stabilimento di  Termini Imerese il colosso non poteva compiere questi passi...certo che doveva rappresentare un perdita enorme quest` impianto! Le tute blu da qualche giorno si sono mobilitate per ricordare a Fiat, alla politica ed all`opinione pubblica che, mentre altrove si festeggia, Termini rimane ancora un nodo da sciogliere sul quale nessuno sembra più volersi pronunciare. Chiedere che Fiat faccia "marcia indietro", restituendoci il lavoro, non credo sia una richiesta che possa essere soddisfatta ma che ci restituisca la dignità di lavoratori quello si. Da due anni siamo in cassa integrazione, una condizione dignitosa, ma umiliante allo stesso tempo. La crisi ed il comune bisogno porta la gente a invidiare anche la miseria ed essere cassa integrati, di questi tempi, suona come essere mantenuti senza faticare e ciò non è dignitoso. Il sentimento diventa ancora più aspro quando la gente ti considera di essere "mantenuto" senza meritartelo. Veleni, la cattiva informazione, il non voler "riconoscere meriti", tipico della nostra nazione e chi più ne ha più ne metta, ha convito l`opinione pubblica che lo Stabilimento Fiat di  Termini Imerese è stato chiuso a causa della poca voglia di lavorare degli operai, sempre assenti per mutua o per svolgere seconde o terze attività. Questo è falso! Gli assenteisti ed i poco attenti alle esigenze del lavoro, quelli che non sudano nemmeno la metà di quanto guadagnano, si trovano in ogni realtà lavorativa, probabilmente più nel settore pubblico che in quello privato; in quella realtà erano davvero la minima parte e comunque la loro assenza veniva compensata dalla divisione del loro lavoro sui presenti. Quasi mai, quindi, ciò comprometteva i volumi produttivi. Avere appreso due anni prima di essere destinati alla chiusura e malgrado ciò dare il massimo sino all`ultimo giorno, mantenendo altissimi gli standard di qualità, sono virtù da sottolineare specialmente da un Amministratore Delegato così fortemente critico verso l`eccesso di diritti a discapito di quello dei doveri dei lavoratori. Quanti sacrifici, quante umiliazioni, quanto crederci in quel sogno di poter far cambiare idea al colosso che in un anno, dal 2006 al 2007, ha fortemente apprezzato "Qui potete produrre anche le Ferrari" ed ha fortemente disprezzato "Un ramo secco...non ha ragione d`esistere!". Dr. Marchionne ha realizzato un sogno, il suo sogno, realizzi il nostro....ci restituisca dignità!

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