Monumento ai caduti di tutte le guerre e delle mafie
Rivolgo il mio messaggio al Sindaco. Sono angustiato nell`osservare il degrado di Alia, quello che è sotto gli occhi di tutti, quello che non si vede, quello che sfugge ad un osservatore distratto. Ciò che in questo momento mi angustia di più sono le condizioni intollerabili del monumento dello scultore Giacomo Baragli a ricordo dei caduti delle guerre e delle mafie,per me un singolare monumento alla pace. E` nero per la selva di licheni e per la stratificata e spessa sporcizia che copre il suo corpo marmoreo. E` una sporcizia che non ha tempo, anzi, mi correggo, il tempo ce l`ha ed è quello che occupa il suo doppio mandato di Sindaco. Nessuno glielo ha fatto notare, neppure le egregie associazioni impegnate a fabbricare cultura e ad inseguire per il mondo scrittori e letterati,e quindi come poteva intervenire? Adesso glielo faccio notare io che sono libero, non fabbrico cultura e non inseguo letterati di maniera, cammino sulla terra e vedo il degrado del nostro patrimonio culturale. Non cerco in cielo i principi della vita, del sapere, le intelligenze e la cultura, col rischio d`inabissarmi nel pozzo scavato nella terra come Talete che, cercando in cielo il principio della vita, cadde nel pozzo, di cui non si era accorto.
Un popolo che perde o ignora la Cultura e la memoria è senza Futuro.
Mi permetto di condividere il rammarico di Tanino D`andrea, che ha voluto e fatto realizzare quel monumento, che può anche non piacere, ma resta una delle poche iniziative culturali che rappresentano e ricordano la nostra storia di Aliesi.
Intervenire per restituire decoro al monumento, non credo sia un grande impegno economico,penso anzi sono convinto che l`Amministrazione Comunale, interverrà con ogni urgenza.
Certamente non sono questi piccoli interventi economici che purtroppo possano fermare la emigrazione o risolvere il problema economico ed occupazionale dei nostri giovani.