Ogni giorno della nostra vita siamo chiamati a compiere azioni, ad e
Ogni giorno della nostra vita siamo chiamati a compiere azioni, ad effettuare delle scelte piuttosto che altre, lo facciamo inconsciamente, senza dare peso alle conseguenze che ogni nostro atto può generare. Mi chiedo spesso come possono accadere certe coincidenze, se è davvero il caso a generarle o sono il disegno di un determinato progetto. A tal proposito vi propongo la lettura di questo brano, conosciuto come “Il mezzadro scozzese”, che avevo letto già qualche anno fa, ma che oggi mi sono ritrovata a rileggere, provando un’emozione ancora più forte rispetto ad allora. “Mentre era al lavoro nei campi, un povero mezzadro scozzese sentì un grido d`aiuto provenire dalla palude vicina. Vide un bambino che affogava nelle sabbie mobili e a rischio della propria vita lo salvò. Il padre di quel bambino era un nobile: la sera stessa bussò alla casa del mezzadro e per sdebitarsi si offerse di pagare le scuole al figlio. Così il figlio del mezzadro poté frequentare i migliori istituti del Regno Unito e laurearsi in medicina fino a diventare famoso. Il suo nome infatti era Alexander Fleming, lo scopritore della penicillina. Qualche tempo dopo, il figlio del nobile che il mezzadro aveva salvato si ammalò gravemente di polmonite e la penicillina lo guarì. Si chiamava Winston Churchill, il premier britannico che fermerà Hitler.” Senza saperlo, con un solo gesto il mezzadro scozzese aveva cambiato due volte la storia dell`umanità. Non è una favola, ma una storia vera, oggi recuperata su Internet, la cui lettura ci rasserena e allo stesso tempo arricchisce la nostra interiorità: le azioni di ogni individuo hanno un senso preciso, anche quando chi le compie gliene dà un altro oppure nessuno, esse producono sempre un risultato da qualche parte nel mondo. Oggi, in questo periodo difficile in cui ci si ritrova bombardati da notizie e sballottati fra eventi che non si capiscono più, bisogna assolutamente combattere quel senso di inutilità che ci pervade, fuggire dal nichilismo e dal cinismo che drammaticamente si presentano a noi come l’unico antidoto allo smarrimento. Diamo un senso alla nostra vita, non fermiamoci dinanzi alle difficoltà, davanti alla crisi sociale ed economica che sta affliggendo il nostro Paese, non esitiamo dinanzi alla possibilità di fare del bene agli altri, anche se sembra che le nostre azioni non portino a nulla, perché a qualcosa porteranno, anche se per il momento che non ci è concesso di conoscere tutto il copione: tutto ciò che diamo agli altri lo diamo a noi stessi.
Martin Luther King affermava: «La nostra generazione dovrebbe pentirsi non solo per parole e azioni di odio della gente malvagia, ma per lo spaventoso silenzio dei buoni». E io aggiungerei che sono parole che anche oggi dovrebbero essere urlate nel silenzio dell’indifferenza e dell’egoismo.
Non c’è a mio avviso inoltre differenza tra il non fare il bene e il commettere materialmente il male: se non si ha il coraggio di contrapporsi a un atto malvagio, o all’odio e alla discriminazione, sia in noi stessi che negli altri, questi aspetti negativi si diffonderanno indisturbati nella società, come insegna la storia.