A proposito di Toponomastica Qualche giorno fa, su questo sito, si
A proposito di Toponomastica Qualche giorno fa, su questo sito, si è svolta una vivace discussione sulla futura toponomastica Aliese, sul metodo, sui nominativi e sull’esplicazione dello stesso iter burocratico. Le discussioni fanno sempre bene nell’accezione della loro dimensione costruttiva. Io , però, pur avendo il desiderio di intervenire nel merito, non l’ho fatto perché volevo prima documentarmi, e perciò lo faccio con ritardo. Credo di avere raccolto sufficienti notizie da poterne parlare e comincerò citando alcune leggi che regolano la normativa. 1°- Dal 18/06/1990 legge n.142 le competenze passano dal Consiglio alla Giunta Municipale. 2° - Ai sensi della predetta normativa,però, nessuna denominazione può essere attribuita senza l’autorizzazione del Prefetto, udito il parere della Storia Patria e della Soprintendenza Beni Culturali. 3° - Nessuna denominazione o variante di toponimo può essere attribuita a persone decedute da meno di dieci anni, salvo deroga attribuita dal Prefetto su delega del Ministero dell’Interno. Art. 4 leggi n.1188 del 23/06/1927. 4° - L’Istanza inviata alla Prefettura deve contenere: Delibera della Giunta Comunale- Planimetria della zona interessata- Profilo biografico dell’onorato. Questo,quindi, in sintesi tutto ciò che è previsto dalla legge. Quello che nello specifico è accaduto ad Alia, invece, è questo: Nella seduta del 14 luglio 2008 l’organo consiliare, con deliberazione n.57, approvava il Regolamento di Toponomastica per l’assegnazione delle aree di circolazione e dei numeri civici al fine di rivedere tutta la nomenclatura della viabilità comunale rivelandone e rettificandone le eventuali anomalie che rendono difficili la fruibilità, in conformità alle leggi vigenti in materia. Veniva perciò invitata la cittadinanza a presentare le istanze di proposte di intitolazione corredate da biografia e da tratti storici culturali di particolare rilevanza del soggetto indicato. “Atto questo non previsto dal regolamento ma proprio per questo è da considerarsi una scelta democratica e apprezzabile. E che esso non fosse previsto da regolamento doveva ben saperlo chi in un passato recente decise di cambiare la toponomastica della Via Rudinì in Via Girolamo Scaccia e Via Montemaggiore in Via 20 Settembre, senza coinvolgere i cittadini. Non hanno, infatti, compiuto un atto illegale poiché hanno rispettato il regolamento ma, indubbiamente un atto antidemocratico e non apprezzabile. E se pur nella mia piena condivisione della scelta dei nominativi, voglio fare rilevare il diverso modo di operare”. Alla data 28/1/2009, termine prefissato risultavano pervenute molte proposte da parte di liberi cittadini. Il 26/3/2009 la Conferenza dei capigruppo proponeva di istituire un gruppo di lavoro per l’attuazione del regolamento di toponomastica e per l’esame delle proposte pervenute. Proponeva di coinvolgere nel gruppo di lavoro istituito i Consiglieri, i Parroci di Alia, Il Dirigente Scolastico, il Prof. Eugenio Guccione di Storia Patria e altri cittadini rappresentativi della società aliese. Il gruppo di lavoro costituitosi ha poi ritenuto di attribuire a persone legate radicalmente alla cultura locale e al nostro territorio e/o a personaggi stranieri distintisi in ambito nazionale il nuovo assetto della toponomastica. Naturalmente non voglio discutere le scelte poiché non posseggo ne la autorevolezza ne la competenza e perché coinvolta affettivamente nella scelta dei nominativi, cosi come credo che non si potessero accettare tutte le istanze che ogni cittadino ha inviato, soprattutto se esse erano costituite da un numero notevole di richieste, questo è comprensibile e logico. Detto ciò desidero esprimere la mia personale opinione in merito Credo che se un appunto occorre fare questo non sta nel rispetto delle regole e delle normative che sono state accuratamente contemplate ma, sta nella scarsa rappresentatività del gruppo di lavoro, e cioè, personalmente avrei aggiunto ad esso altri rappresentati della società civile espresse dalle associazioni culturali, sportive, giovanili ecc. Avrei escluso la presenza di singoli cittadini nel gruppo operativo poiché essi sarebbero stati ampiamente rappresentati da tutti coloro che avrebbero costituito il gruppo. I distinguo fra politici e cittadini poi sono perfettamente inutili proprio perché i politici, e quindi in questo caso i consiglieri, sono stati eletti dai cittadini di questo paese, in piena democrazia, e quindi li rappresentano, così come sono rappresentati dagli altri cittadini inclusi nel gruppo di lavoro. Quindi più è ampia la rappresentatività più è assicurata la democrazia. La scelta dei nominativi quindi non è da definirsi politica ma istituzionale, nel senso più ampio del termine. Ogni tanto dovremmo rammentarci tutti che i cittadini e le istituzioni non sono tra loro scollegati ma rappresentano un unicum. Questo è un periodo storico in cui mi costa fatica difendere le istituzioni e meno che mai la nostra classe politica ma mi sento di affermare che il popolo libero è sempre artefice del proprio destino e deve, comunque, rispetto alle istituzioni che sceglie democraticamente. Senza regole ne rispetto c’è solo il caos. Ben vengano quindi le critiche, ma esse devono essere accompagnate da un contenuto di verità atto a fare cambiare ciò che non ci piace e a difendere i nostri diritti, altrimenti è solo sterile delegittimazione. La politica sta al cittadino come l’aria che respira e il pane che mangia, ricordarcelo ogni tanto ci aiuta a considerarci tutti artefici attivi e non spettatori innocenti.