Voci Siciliane

DRAGO CALOGERO DRAGO CALOGERO Pubblicato il 13/04/2008
L’essere lontano tante volte non aiuta a capire fatti e personaggi dei

L’essere lontano tante volte non aiuta a capire fatti e personaggi dei

L’essere lontano tante volte non aiuta a capire fatti e personaggi dei singoli luoghi. Puoi esserci nato, puoi esserci vissuto per un determinato tempo, poi il tutto si evolve e cambia o quanto meno così ti sembra. Come cittadino nel mondo, ogni qualvolta accendo il computer corro a digitare “Alia”. Mi piace incontrare virtualmente i miei compaesani, spulcio le foto alla ricerca di visi conosciuti che quasi puntualmente sconosco, leggo e rileggo le e-mail che tante volte mi confondono. In questi giorni, ho notato una ripresa tendente a solidarizzare con il web- master, ed io che mi trovo lontano e come dicevo inizialmente sconosco i fatti, non tanto i “personaggi”, mi chiedo: “Solidarietà ad Enrico per cosa? Per il suo equilibrio? Per la sua passione? Per la sua disponibilità?” Tutte doti che puntualmente ha evidenziato e che non hanno bisogno di solidarietà, ma di collaborazione affinché Assarca continui ad esistere come mezzo e non come tramite per poter avallare o censurare alcuno. Esso è il mezzo con cui il signor Giuseppe Di Martino può comunicare, con la dignità tipica della gente di Alia, che è possibile auto-aiutarsi senza ricorrere ad imbarazzanti questue. E’ il mezzo per Claudio Marretta e Gaetano Riili di segnalare, con simpatica ironia, un problema che (per carità!) può essere sfuggito agli amministratori e che sono convinto sapranno come rimediare. E’ il mezzo per lo stesso Enrico, di ricordare che siamo noi singoli i tenutari dei beni comuni che pertanto vanno rispettati e difesi. E’ il mezzo per il signor Vincent di sentirsi in simbiosi con il suo paese natio, per il quale sicuramente prega che quando lui lo sogna sotto la luna chi, nello stesso momento, lo vive sotto i raggi del sole si adoperi affinché ritornando egli lo possa ritrovare più bello ed ospitale. E’ il mezzo per tutti noi lontani di sentirci vicini, compresi i politici locali, che credevo per nulla interessati a leggere e a scrivere, ed invece con piacevole sorpresa scopro lettori e scriventi. Lo facciano più spesso e tutti noi con loro, senza un uso improprio, tornacontista, stupido e sconsiderato, ma con semplicità e coerenza, con spirito costruttivo e perché no condito da un pizzico di ironia (che come il classico cacio sui maccheroni non guasta mai) Facciamolo in modo intelligente affinchè nessuno debba più solidarizzare con Enrico. Un caro abbraccio a tutti.

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