facciamoci caso: quando (troppo spesso) si sente parlare il politico di turno, riferendosi al Movimento Cinque Stelle nel suo complesso, la parola più benevola che pronuncia è “populista” o “populismo”, intendendola comunque come se fosse un sinonimo di “demagogo” o “demagogia”. l’accusa di “populismo” mossa a Beppe Grillo. : “Populismo significa appellarsi alla popolazione“. Chi detiene il potere vuole invece che la popolazione venga “tenuta lontana dalla gestione degli affari pubblici”.
Tenere la popolazione lontana dalla cosa pubblica è una posizione “comune tra i liberal, gli intellettuali democratici e, da loro, si trasferisce alle classi dirigenti”. Ciò, unito al fatto che le figure che vengono candidate alle elezioni sono “create dal mondo economico” contribuisce ad attribuire ai partiti una funzione totalmente “apolitica”, trasformandoli di fatto in macchine addette alla “produzione di candidati attraverso meccanismi che sono controllati da concentrazioni di potere economico che emarginano la popolazione”. Se per populismo dunque si intende una concezione della politica che ravvicini i cittadini alla cosa pubblica e dia la priorità agli interessi della popolazione anziché a quelli ristretti di una esigua élite di privilegiati, la cosa non è solo positiva, ma ha un nome preciso: “democrazia”. . |